Ingresso lavoratori extracomunitari, ecco il Protocollo di intesa
Pubblicato il 02 ottobre 2024
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Pubblicato il 1° ottobre 2024 sul sito del Ministero del lavoro il testo del Protocollo per la semplificazione delle procedure d’ingresso in Italia dei cittadini extracomunitari per motivi di lavoro subordinato, ai sensi dell’articolo 24 bis del decreto legislativo n. 286 del 1998 (Testo Unico dell’immigrazione).
Possono aderire al Protocollo le organizzazioni dei datori di lavoro più rappresentative a livello nazionale che si impegnano a verificare il rispetto dei requisiti riguardo alle domande di nulla osta al lavoro presentate dai propri associati e a conservare la relativa documentazione.
A fronte di questo impegno, i datori di lavoro sono esentati dalla presentazione dell’asseverazione di cui al comma 2 dell’articolo 24 bis del Testo Unico dell’immigrazione.
Vediamo nel dettaglio
Finalità
Obiettivo principale del Protocollo è la semplificazione delle procedure per l'ingresso in Italia dei cittadini extracomunitari che vogliono lavorare con un contratto di lavoro subordinato.
Questo accordo, stipulato tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le organizzazioni dei datori di lavoro più rappresentative a livello nazionale, mira a ridurre dunque la burocrazia, accelerando i tempi e ottimizzando le modalità di gestione delle richieste di ingresso.
Gli articoli di riferimento del Testo Unico sull'Immigrazione (TUI), in particolare l'articolo 24 bis, prevedono una serie di controlli e verifiche riguardanti il rispetto delle normative vigenti in ambito lavorativo e la congruità delle richieste di assunzione rispetto alle capacità economiche del datore di lavoro.
Il rispetto del protocollo assicura quindi che i datori di lavoro possano godere di procedure semplificate nella presentazione delle domande per l'assunzione di lavoratori non comunitari, garantendo al contempo il rispetto delle condizioni previste dai contratti collettivi nazionali di lavoro e dagli obblighi retributivi e contributivi.
Le organizzazioni datoriali dal canto loro garantiscono che i propri associati rispettino i requisiti normativi e contrattuali previsti dall'art. 24 bis del TUI; in particolare, verificano la correttezza delle domande di ingresso e la loro coerenza con la capacità economica e gestionale dell’impresa e con le esigenze dell’attività lavorativa.
Asseverazione
Uno degli aspetti più rilevanti del Protocollo di Intesa è l'esclusione dell'asseverazione, documento richiesto per confermare che il datore di lavoro rispetti i requisiti necessari per l'assunzione di un cittadino non comunitario, rilasciato da professionisti abilitati o dalle organizzazioni datoriali che hanno ricevuto il mandato da parte del datore di lavoro.
L'importanza dell'asseverazione risiede nel fatto che rappresenta una garanzia per le autorità competenti, confermando che il datore di lavoro ha la capacità economica e organizzativa per assumere il lavoratore straniero e che rispetta gli obblighi contrattuali previsti dalla legge.
Ebbene, le organizzazioni datoriali che sottoscrivono il Protocollo possono beneficiare di una procedura semplificata che esonera i propri associati dalla presentazione dell'asseverazione.
Questa esenzione è applicabile alle domande di nulla osta al lavoro subordinato presentate tramite le organizzazioni che hanno firmato il Protocollo, a condizione che queste garantiscano il rispetto dei requisiti normativi da parte dei loro associati.
In questi casi, la richiesta del nulla osta viene sostituita dalla comunicazione della proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato allo Sportello Unico per l'Immigrazione.
Procedure semplificate per l'ingresso dei lavoratori non comunitari
Il rilascio del nulla osta al lavoro subordinato, che rappresenta una delle procedure fondamentali per permettere l’ingresso legale in Italia dei cittadini non comunitari che intendono lavorare in forma subordinata, è concesso dallo Sportello Unico per l’Immigrazione secondo quanto stabilito dagli articoli 22 e 24 del Testo Unico sull'Immigrazione.
Secondo l’articolo 22 del TUI, in particolare, il datore di lavoro deve a tale scopo dimostrare di avere la capacità economica e strutturale necessaria per l’assunzione e garantire il rispetto delle condizioni contrattuali previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro.
Una volta ottenuto il nulla osta, il cittadino straniero può dunque presentare la richiesta per il visto d'ingresso presso il consolato italiano nel proprio Paese di origine.
L’articolo 24 del TUI, invece, si applica specificamente ai casi di lavoratori stagionali o temporanei; entrambi questi articoli prevedono un iter burocratico abbastanza farraginoso e rigido.
Grazie al Protocollo di Intesa sottoscritto tra il Ministero del Lavoro e le organizzazioni datoriali il 1° ottobre 2024, le procedure per ottenere il nulla osta sono state semplificate in quanto le organizzazioni datoriali più rappresentative a livello nazionale possono presentare le domande di nulla osta a nome dei propri associati.
Comunicazione della proposta di contratto
Una delle semplificazioni più significative riguarda la possibilità di sostituire il nulla osta con una semplice comunicazione della proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato da inviare allo Sportello unico per l’immigrazione, così da ridurre notevolmente i passaggi burocratici.
Questa procedura consente ai datori di lavoro di avviare il processo di assunzione di un lavoratore non comunitario in maniera più efficiente, mantenendo però il rispetto delle normative relative al contratto collettivo nazionale applicabile e agli obblighi contributivi e retributivi.
Responsabilità delle organizzazioni datoriali
Le organizzazioni datoriali ricoprono un ruolo centrale nell'ambito del Protocollo di Intesa, in quanto responsabili di verificare la corretta gestione delle procedure semplificate per l'assunzione dei cittadini non comunitari e il rispetto da parte degli associati delle normative vigenti
Verifica e conservazione della documentazione
Una delle principali responsabilità è la verifica della documentazione prodotta dai datori di lavoro che intendono assumere cittadini extracomunitari.
Le organizzazioni datoriali devono esaminare la documentazione presentata per verificare che sia conforme alle norme in vigore, tra cui l'osservanza delle disposizioni contrattuali e contributive previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicabile.
In aggiunta alla verifica preliminare, le organizzazioni datoriali sono anche responsabili della conservazione della documentazione per un periodo minimo di cinque anni, obbligo esteso a tutta la documentazione utilizzata per la verifica delle domande di ingresso, inclusi i contratti di lavoro e i documenti fiscali o contributivi.
Collaborazione con articolazioni territoriali e società di servizi
Altro aspetto rilevante del Protocollo è la possibilità, per le organizzazioni datoriali, di avvalersi delle proprie articolazioni territoriali e delle società di servizi controllate o partecipate per l'espletamento delle procedure semplificate.
Le articolazioni territoriali, grazie alla loro conoscenza approfondita del contesto economico e delle specifiche esigenze dei datori di lavoro locali, offrono infatti un supporto operativo fondamentale in quanto assistono le organizzazioni centrali nella raccolta, verifica e gestione della documentazione necessaria per la presentazione delle domande di assunzione dei lavoratori non comunitari.
Durata e modifiche del Protocollo
Il Protocollo di Intesa ha una durata quadriennale, a partire dal 2 ottobre 2024.
Tuttavia, è prevista la possibilità di revoca del Protocollo da parte delle organizzazioni datoriali aderenti, che possono decidere di ritirarsi dall’accordo tramite una comunicazione formale inviata con un preavviso di almeno 60 giorni.
Tale comunicazione deve essere effettuata esclusivamente tramite PEC (Posta Elettronica Certificata), all'indirizzo dgimmigrazione.div3@pec.lavoro.gov.it, garantendo così la tracciabilità e la validità legale del processo di revoca.
Il Protocollo in breve
Durata |
Il Protocollo ha una durata quadriennale dal giorno successivo alla pubblicazione sul sito del Ministero |
Revoca |
Le organizzazioni datoriali possono revocare la propria adesione tramite PEC, con un preavviso minimo di 60 giorni. |
Modifiche e integrazioni |
Le modifiche al Protocollo possono essere apportate solo con accordo tra le parti, che include il Ministero del Lavoro e le organizzazioni datoriali firmatarie. |
Modalità di adesione |
L'adesione avviene tramite PEC, con comunicazione ufficiale al Ministero del Lavoro. Le organizzazioni devono confermare il rispetto dei requisiti di rappresentatività. |
Procedure semplificate |
Le organizzazioni aderenti possono beneficiare di procedure semplificate, come l'esonero dall'asseverazione e l'invio della proposta di contratto allo Sportello Unico per l'Immigrazione. |
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