Incontro Cnf su negoziazione assistita
Pubblicato il 27 maggio 2016
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Si è tenuta il 26 maggio 2016, la giornata nazionale organizzata dal Consiglio nazionale forense sulla “Negoziazione assistita nel contesto degli strumenti stragiudiziali: opportunità e strategie per l’Avvocato del terzo millennio”. All'incontro di studio sono intervenuti oltre 300 professionisti, tra consiglieri degli Ordini forensi, avvocati di libero foro e persino l’Avvocato generale dello Stato.
Ruolo centrale avvocato
Ad aprire i lavori, il Presidente del Cnf Andrea Mascherin, il quale ha ricordato come l’istituto della negoziazione assistita attribuisca all’avvocato un importante compito para pubblicistico, con potere di concludere accordi che siano titolo esecutivo e di certificare le firme delle parti.
Pertanto l’Avvocatura, così come per altre misure alternative al processo, assume un ruolo sociale centrale di pacificazione del conflitti.
E’ dunque fondamentale assicurare il massimo impegno per l’efficienza del sistema giustizia attraverso provvedimenti di riforma che tuttavia non sacrifichino il ruolo e le garanzie riconosciute agli avvocati.
Moduli negoziazione
Durante l’incontro, inoltre, il Cnf ha messo a disposizione degli avvocati dei moduli fac simile che possono essere utilizzati nelle diverse fattispecie di negoziazione assistita (sia generici che in materia di diritto di famiglia). Per cui, nell'invito a concludere la convenzione, ad esempio, l’avvocato deve avvisare la controparte che, trascorsi 30 giorni dal ricevimento della raccomandata o della Pec senza risposta, ovvero in caso di esplicito rifiuto alla negoziazione, il cliente si ritiene libero di assumere ogni più opportuna iniziativa per la tutela in giudizio dei propri diritti.
Mentre la mancata risposta o il rifiuto potrebbero esser valutati dal giudice in sede di condanna alle spese.
Nota del Guardasigilli
Il Ministro della giustizia Andrea Orlando, in occasione dell’incontro, ha inviato una lettera di augurio e di ringraziamento al Cnf per aver organizzato detto incontro di approfondimento.
Ha poi ricordato come gli avvocati - attraverso i nuovi istituti di risoluzione alternativa ad essi affidati e le Camere arbitrali presso i Consigli dell’Ordine - contribuiscano in maniera diretta alla salvaguardia della giurisdizione quale servizio essenziale per i cittadini. Li ha dunque invitati a cogliere queste “sfide culturali” ed a valorizzare sempre di più dette funzioni para pubblicistiche loro affidate, sulle quali l’ordinamento sta iniziando a scommettere.
Nella nota inviata da Orlando, vengono inoltre riportati anche alcuni dati significativi in materia di forme alternative al processo. Per cui, ad esempio, nella mediazione solo il 44% delle parti invitate compare, ma se lo fa, l’esito positivo è del 43,5% dei casi. In linea genere poi, dal 2013 al 2015, emerge un calo di 200 mila iscrizioni di nuovi affari di diritto civile ed un abbattimento del 10% dei ricorsi in appello.
In studio ulteriore estensione mediazione obbligatoria
Consapevole dunque della buona incidenza dei provvedimenti di degiurisdizionalizzazione, Orlando si dice disposto ad un ulteriore allargamento delle materie destinate alla mediazione obbligatoria.
A tal fine, è stata istituita presso il Ministero, una commissione di studi con il compito di fare nuove proposte per razionalizzare il quadro normativo in materia. E preziose indicazioni in proposito – ha dichiarato il Guardasigilli – possono venire proprio da giornate di studio come quella odierna, organizzata dal Cnf.
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