Avvocature G7 sul “Linguaggio dell’odio”. Intervento del Ministro Orlando
Pubblicato il 15 settembre 2017
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Si è tenuto a Roma, il 14 settembre 2017, l’incontro organizzato dal Consiglio nazionale forense, in occasione della Presidenza italiana del G7, intitolato “Sicurezza e linguaggio dell’odio. Tutela della persona e protezione dei dati personali: i diritti nell’era dei social media”, che ha visto riuniti i rappresentanti delle Avvocature di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna e Stati Uniti.
Dopo migliaia di false notizie online e procedimenti penali arenati dinanzi alla impossibilità di identificare con certezza l’autore, le istituzioni e le professioni iniziano finalmente a muoversi. La firma della dichiarazione comune delle sette Avvocature del mondo più avanzato, anche in termini di diritti e garanzie, segna il primo passo in tal senso, verso una nuova cultura “responsabile” nell'uso di internet. Perché se c'è un “monopolio di pochi portatori di poteri straordinari che governano i dati globali”, il tema oggi di fondamentale importanza, è quello di riequilibrare questo potere con la forza del diritto e dei diritti, ha dichiarato all'incontro il Presidente del Cnf Andrea Mascherin.
Nello stesso senso, il Ministro della giustizia Andrea Orlando, dopo aver ringraziato le illustri personalità intervenute al dibattito, puntualizza come la sfida del linguaggio dell’odio esiga una complessa combinazione di elementi innovativi delle politiche di prevenzione e repressione criminale, ma anche una sapiente declinazione interdisciplinare delle politiche pubbliche di istruzione, accoglienza, inclusione sociale e contrasto ad ogni forma di discriminazione. E l’efficacia della risposta di ogni Stato dipende dalla capacità di produrre politiche integrate, che sappiano far fronte all’odio nella società globale e aperta. Per questo, risulta cruciale la consapevolezza della dimensione transnazionale dei fenomeni d’odio online, nonché anche la discussione sui margini di intervento degli Stati.
Azione internazionale e pluralistica contro la minaccia dal web
In quest’ambito – ha dichiarato il Ministro - l’attività degli organismi multilaterali di cui l’Italia fa parte è inevitabilmente il quadro di riferimento per la pianificazione delle strategie di intervento a livello nazionale, così come gli strumenti internazionali che vietano tutte le forme di discriminazione sono il nostro riferimento basilare. Ed è quindi opportuno rimarcare, ancora una volta, l’esigenza dell’azione internazionale e pluralistica in questa materia. Infatti solo l’adozione di misure condivise e armonizzate tra gli Stati, e discusse e diffuse in una più ampia “diplomazia del diritto” che comprenda il ruolo dell’Avvocatura e degli operatori professionali, potrà consentire di affrontare efficacemente la minaccia globale che deriva da un utilizzo inappropriato del web.
- eDotto.com - Punto&Lex 12 settembre 2017 - “Sicurezza e linguaggio dell’odio”. Incontro Avvocature dei Paesi G7 - Mattioli
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