Imprese, l’agenda del Fisco

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L’agenda del nuovo ministro delle Economia e della Finanza, Giulio Tremonti, è fitta di impegni. Oltre alla manovra sui salari e sull’Ici, nelle prossime settimane, riprenderanno i lavori anche in materia di imprese. Il primo passo consiste nel fare il punto della situazione sull’attuazione e sulle eventuali modifiche da apportare alla riforma della tassazione del reddito d’impresa approvata dalla Finanziaria 2008. L’augurio di operatori, imprese e professionisti è che con il cambio di Governo appena avvenuto non si debba assistere a un nuovo “ribaltone” del prelievo. Le scelte fatte in precedenza dovrebbero essere attentamente analizzate: di materiale su cui lavorare ce n’è più che a sufficienza. Basti pensare alla sola attuazione della legge Finanziaria 2008, da cui emergono tre urgenze e una promessa da mantenere che attende da quasi venti anni.

Il provvedimento più atteso dalle società quotate, che hanno già adottato i principi contabili internazionali, è il cosiddetto decreto Ias. Le novità in materia di Ias entrano in vigore dal periodo d’imposta 2008, ma possono essere utilizzate già con il versamento di giugno dai soggetti che nei periodi 2005-2006 sono risultati coerenti con le modifiche introdotte dalla Finanziaria in materia di principi contabili. Il regolamento risulta molto atteso in quanto fissando i criteri per le deroghe al bilancio necessari a evitare salti d’imposta oltre ai criteri da adottare nelle transazioni che interessano soggetti Ias e non Ias, servirebbe per far orientare meglio i contribuenti.

Altro appuntamento è quello con Unico 2008. Le istruzioni per la compilazioni sono state fornite insieme al quadro RQ, ma l’attesa ora è tutta rivolta al versamento della prima rata dell’imposta sostitutiva fissato per il prossimo 16 giugno. Per non complicare la situazione occorrono, ora, i criteri di applicazione del riallineamento dei valori emersi dalle operazioni aziendali effettuate fino al 2007. Criteri già scritti ma in attesa del placet di Tremonti.

Stessa sorte spetta al decreto dell’Economia che delinea, con decorrenza dal periodo d’imposta 2008, le nuove regole relative alle spese di rappresentanza. Il decreto attua le modifiche al comma 2 dell’articolo 108 del Tuir introdotte dalla Legge 244/2007. Il decreto identifica i requisiti di inerenza e congruità delle spese di rappresentanza anche in funzione della natura e della destinazione delle stesse, del volume dei ricavi dell’attività caratteristica dell’impresa e dell’attività internazionale dell’impresa. Il provvedimento introduce le regole fiscali con doppio limite alla deducibilità: il primo legato ai ricavi per cui risultano deducibili le spese sostenute nei limiti del 2% dei ricavi e proventi dell’impresa e il secondo, in valore assoluto, per cui l’importo calcolato non può essere mai superiore a 200mila euro.

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