Imprese a tasso zero, consigli per ottenere l'agevolazione

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Imprese a tasso zero, consigli per ottenere l'agevolazione

Attraverso una notizia pubblicata il 26 novembre 2015, Invitalia dispensa 10 consigli utili a coloro che intendono avvalersi degli incentivi “Nuove imprese a tasso zero”, destinati alle donne e agli under 35 che vogliono avviare micro e piccole imprese.

I suggerimenti sono da utilizzare per compilare correttamente la domanda e per presentare un progetto d’impresa che sia convincente.

La domanda può essere inviata dal 13 gennaio 2016 esclusivamente online, utilizzando la piattaforma informatica di Invitalia.

Requisiti e fondi a disposizione

Oltre a verificare attentamente i requisiti necessari per chiedere le agevolazioni – la maggioranza dei soci deve avere tra i 18 e i 35 anni o essere donne – occorre accertare che la società possa sostenere con fondi propri o con un prestito bancario il 25% delle spese non coperte dal finanziamento e il valore dell’IVA, che non è agevolabile. Infatti il finanziamento copre fino al 75% delle spese totali al netto dell’IVA.

Occhi puntati sulla compilazione della domanda

Particolare attenzione deve essere rivolta alla compilazione della domanda. Il rischio è di essere esclusi per banali errori o dimenticanze. Quindi, anche se le domande vengono valutate in ordine cronologico di arrivo (niente graduatorie o click-day), non bisogna essere frettolosi ma dedicare alla compilazione il dovuto tempo per evitare che si riveli incompleta.

Colloquio

Non bisogna sottovalutare nemmeno il colloquio che si terrà con gli esperti di Invitalia. Il consiglio è di prepararsi con cura e illustrare il progetto imprenditoriale nella maniera più convincente possibile.

Piano d'impresa

E' importante anche presentare un piano d’impresa in base ad uno schema che verrà presto pubblicato on line; è necessario spiegare nel dettaglio il progetto imprenditoriale, supportandolo con argomenti validi e dati.

Links Anche in
  • eDotto.com – Edicola 30 ottobre 2015 - “Imprese a tasso zero”: obbligo immobilizzazioni per 3 anni, non per 5 – Pichirallo

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