Immobili, dal Governo ipotesi di abolizione Imu per le prime case
Pubblicato il 09 ottobre 2015
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Il sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, in audizione dinanzi alla Commissione bicamerale per il federalismo fiscale, ha illustrato le intenzioni del Governo relativamente alle imposte sulle abitazioni e altri immobili.
Il primo chiarimento riguarda l'Imu, che sarà abolita per tutte le prime case, “senza eccezioni di sorta in ragione del loro classamento catastale o di altri parametri”. Ciò vuol dire che anche gli immobili di lusso, classificati nelle categorie A1, A8, A9 (abitazioni signorili, ville e castelli), che finora continuavano a pagare l'imposta sugli immobili, non saranno più tenuti a corrispondere l'Imu ai comuni.
Unione di Imu e Tasi sulle seconde case
Per le abitazioni diverse dalla principale, invece, Zanetti ha anticipato un'altra ipotesi: quella della possibile riunificazione della Tasi nell'Imu, ferma restando la previsione di una aliquota unica esattamente pari alla sommatoria delle due aliquote attuali.
Con il matrimonio di Imu e Tasi, infatti, si potrebbe arrivare ad un'aliquota massima dell'11,4 per mille, pari al livello effettivamente raggiunto in alcuni comuni che hanno spinto al massimo le aliquote delle due imposte applicate separatamente.
Praticamente, quindi, secondo le intenzioni annunciate, per le seconde case tornerebbe in vigore la Local tax, ossia il tributo unico immobiliare a beneficio dei comuni.
I benefici maggiori dell'unione delle due tasse sarebbero fruiti dai proprietari, finora costretti a pagare due imposte diverse con doppi moduli e doppi calcoli.
Def, le Camere votano sull'aggiornamento
Sempre nella giornata dell'8 ottobre, le Camere, con due votazioni, hanno approvato l'autorizzazione al Governo a rinviare il pareggio di bilancio al 2018, oltre che le risoluzioni di maggioranza di deputati e senatori sulla Nota di aggiornamento del Def.
Per quanto riguarda il rinvio del pareggio di bilancio si è votato due volte, essendo necessaria la maggioranza assoluta al primo scrutinio. Analogamente, con le votazioni è stato autorizzato il Governo ad aumentare il rapporto deficit-Pil programmato al 2,2%, come previsto dalle nuove stime dell’Esecutivo, e ulteriormente al 2,4% nel caso in cui la Ue concedesse l’ulteriore flessibilità richiesta per il cosiddetto “sconto emigrati” (uno 0,2% in più).
- Il Sole 24 Ore, p. 11 - Si lavora all’unione di Imu e Tasi sulle seconde case - Trovati
- Il Sole 24 Ore, p. 11 - Ok delle Camere a rinvio pareggio di bilancio e aumento deficit - M.Rog.
- ItaliaOggi, p. 34 - Zanetti: prime case senza Imu
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