Il redditometro retroattivo non fa sanare il gap
Autore: Gioia Lupoi
Pubblicato il 27 ottobre 2011
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Come spiegato dal direttore delle Entrate, Befera, il nuovo redditometro sarà strumento di compliance. I contribuenti che, con l’applicativo che verrà messo a diposizione per le verifiche, si accorgeranno di non essere in linea con le spese, potranno adeguare i redditi dichiarati. Ma ciò non potrà avvenire, stando ai tempi previsti (febbraio 2012) per la disponibilità della versione definitiva del nuovo software di calcolo, per chi si accorgerà del gap tra spese e redditi del 2009 e del 2010, a meno di fruire dell’ipotetico condono proposto per i prossimi decreti. Tra chi avrà difficoltà ad operare l’adeguamento si devono annoverare i dipendenti, che dovrebbero inventarsi redditi di altra natura o aumentare i redditi da lavoro dipendente rispetto a quelli già registrati dal sostituto.
Intanto, in un convegno a Crema il direttore Befera ha ricordato che il redditometro è diventato uno strumento per selezionare situazioni di rischio, non sarà usato in via automatica. Esso si colloca in una procedura che prevede due passaggi di contraddittorio per il contribuente. Inoltre, se lo strumento verrà applicato unilateralmente, vi saranno sanzioni a carico dei funzionari responsabili.
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 31 - Befera rilancia: controlli «qualitativi» - Criscione - www.mef.gov.it
- ItaliaOggi, p. 25 - Redditometro senza adeguamenti - Bongi - www.mef.gov.it
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 33 - Redditometro con doppio effetto - Deotto - www.mef.gov.it
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