I parametri restano validi anche senza parere Cds
Pubblicato il 28 marzo 2006
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Il Fisco ha impugnato una sentenza in base alla quale il giudice di primo grado accoglieva il ricorso del contribuente e annullava la pretesa tributaria stabilita sulla base di un accertamento fondato sui parametri disciplinati dai Dcpm 29 gennaio 1996 e 29 marzo 1997, anche se per questi decreti non è stato acquisito il parere del Consiglio di Stato. tributaria regionale del Lazio, con sentenza 138 del 6 marzo accolto la tesi del Fisco riconoscendo che questi provvedimenti non soggiacciono alle regole fissate dall’articolo 17, comma 4, della legge 400/88, poichè la disciplina dei parametri è stabilita dalla legge; mentre ai decreti è demandata solo l’elaborazione di un metodo statistico. Pertanto, è legittimo l’accertamento fondato sui parametri disciplinati dai due decreti, in quanto questi ultimi non hanno alcun effetto innovativo sull’ordinamento, prevedendo solo gli strumenti statistici idonei a sorreggere una presunzione di ricavi. La sentenza del giudice d’appello riconosce, così, la legittimità dei decreti e degli atti impositivi che si fondano su essi.
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