Green pass valido 12 mesi. Ammesso il test salivare
Pubblicato il 03 settembre 2021
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Il 2 settembre 2021 la commissione Affari sociali della Camera dei deputati ha approvato un emendamento al DL n. 105/2021 (Decreto Green pass) che amplia la durata della certificazione verde da 9 a 12 mesi per i vaccinati e per i guariti dal Covid che hanno ricevuto una dose.
Il testo del Decreto sarà in votazione alla Camera lunedì 6 settembre ma non dovrebbero esserci sorprese visto che gli emendamenti approvati in Commissione sono stati presentati da Lega e Pd. Inoltre, l'estensione della durata aveva già ricevuto il via dal Comitato scientifico.
Dunque, con l’estensione della validità del Green pass vengono meno i problemi che sarebbero sorti soprattutto per il personale sanitario, la cui seconda dose è stata iniettata a fine gennaio.
Questione terza dose: dal Ministro Speranza arriva la notizia che è intenzione dell’esecutivo, ad iniziare probabilmente da fine settembre, vaccinare con la terza dose di vaccino i soggetti fragili. Ma non è escluso che poi si arriverà ai sanitari ed agli anziani.
Certificato verde: anche test salivari
Tra gli emendamenti che sono passati c’è anche quello che ammette i test salivari oltre che i tamponi antigenici e naso-faringei per ottenere il green pass provvisorio, valido per 48 ore. In ogni caso, il tampone salivare dovrà essere molecolare e quindi transitare attraverso un laboratorio di analisi (che richiede 24 ore per fornire l’esito).
Novità anche per i prezzi dei tamponi: spostato dal 30 settembre al 30 novembre 2021 il termine per applicare un importo calmierato nelle farmacie che hanno siglato l’accordo con la struttura commissariale.
Accesso al pronto soccorso
Altro via libera per l’emendamento che stabilisce che per l’accesso alle prestazioni di pronto soccorso è sempre necessario sottoporsi al test antigenico rapido o molecolare, salvi i casi di oggettiva impossibilità dovuta all’urgenza, valutati dal personale sanitario.
Ma si parla anche di rendere possibile le visite dei parenti ai pazienti ricoverati in ospedale: l’obiettivo è consentire l’accesso ai familiari muniti di green pass per prestare assistenza quotidiana nel caso in cui la persona assistita non sia autosufficiente.
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