Governo: Cura Italia e Decreto Aprile. Rem e stop versamenti Iva
Pubblicato il 06 aprile 2020
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Il Governo è al lavoro sia sulla conversione in legge del Decreto Cura Italia che sul nuovo provvedimento ovvero il Decreto Aprile.
Dl Cura Italia. Cig anche per gli assunti a febbraio
In esame all’aula del Senato per l’8 aprile, nel Dl n. 18/2020 (Cura Italia) dovrebbe approdare la misura chiesta dalla ministra Catalfo: la Cassa integrazione anche per i lavoratori assunti dopo il 23 febbraio, affinchè siano tutelati tutti i dipendenti.
Incerta, invece, appare l’estensione del divieto di licenziamento oltre gli attuali 60 giorni: c’è chi chiede l’allungamento sia per quelli collettivi che individuali e c’è chi intenderebbe prolungare solo quelli collettivi.
Nuovo Decreto Aprile. Si affaccia il Reddito di emergenza (Rem)
Un nuovo strumento, dunque, farà capolino nel Decreto Aprile, previsto oggi all’esame del Consiglio dei Ministri. Si tratta del Reddito di emergenza (Rem) che andrà a coprire chi non ha ancora un sostegno al reddito, con una cifra che potrà variare tra i 4 e i 500 euro, ma che potrebbe arrivare fino a 600 euro al mese. In valutazione anche se considerare il lavoro nero a cui vanno le parole di Catalfo, “Il lavoro in nero non dovrebbe esistere ma purtroppo è una piaga che c’è. A tutte le famiglie che si trovano in una situazione emergenza dobbiamo pensare”.
Nel nuovo decreto ci sarà posto anche per nuovi aiuti ai lavoratori autonomi: l’indennità di 600 euro erogata per marzo potrebbe essere concessa anche ad aprile e maggio aumentando la consistenza a 800 euro.
Nuovo Decreto Aprile. Le misure fiscali
Oggi il Governo sarà alle prese con il varo del nuovo Decreto Aprile contenente misure innovative per far fronte alla mancanza di liquidità delle imprese e di professionisti.
Dovrebbe essere previsto un allentamento sui rimborsi fiscali alle imprese e contribuenti: sarà sospesa la procedura che blocca i rimborsi quando i riceventi hanno somme iscritte a ruolo sopra i mille euro, che si aggiunge alla sospensione del pignoramento degli stipendi e dei conti correnti.
Sempre nel settore fiscale, il nuovo provvedimento dovrebbe contenere il blocco dei versamenti di Iva, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio quando i contribuenti hanno un volume d’affari fino a 10 milioni e un calo del fatturato del 25 o del 33 per cento.
Il nuovo Decreto prevede misure rivolte ad una moratoria sulle sanzioni: i contribuenti che hanno errato nel non effettuare i versamenti entro il 20 marzo in quanto non chiaro se ammessi o meno, potrebbero non essere passibili di sanzioni se vi hanno posto rimedio. In sostanza, si parla di una rimessione nei termini dal 20 al 31 marzo.
Discorso simile per i sostituti che non sono riusciti a consegnare alle Entrate ed ai dipendenti le certificazioni uniche entro il 31 marzo: l’invio effettuato in ritardo non sarà sanzionato.
Tra le sospensioni previste, anche quella della Pa nei pagamenti delle fatture ai fornitori. La norma sospesa è quella che impone agli uffici finanziari delle pubbliche amministrazioni di pagare solo i fornitori in regola con il Fisco, bloccando la liquidazione delle fatture se vi sono cartelle di pagamento in essere per importi superiori a 5.000 euro.
Appalti: quasi certo il rinvio della consegna del Durf, che le imprese appaltatrici avrebbero dovuto rilasciare ai committenti entro fine febbraio per disapplicare la nuova disciplina.
Intanto, dalla vicepresidente della Commissione Ue e commissario alla Concorrenza arriva la possibilità per gli Stati membri di concedere finanziamenti a tasso zero e garanzie sui prestiti che coprono il 100% del rischio. L’importo massimo sarà consentito salo per prestiti fino a 800 mila euro.
Il MiSe dovrebbe presentare un piano rivolto alla liquidità basato su due livelli: uno per le Pmi ed uno, concertato con l’Economia, per le imprese più grandi, con il contributo della Cassa depositi e prestiti.
- edotto.com – Edicola del 30 marzo 2020 - Decreto Cura Italia, invio della domanda di CIGO e assegno ordinario – Bonaddio
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