Giudici onorari a rischio incompatibilità

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Il presidente dell'Ottava Commissione del Consiglio superiore della magistratura, Paolo Auriemma, ha reso noto l'invio di una lettera al ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, per sollecitare un'iniziativa da parte del dicastero, idonea a gestire la situazione relativa alle incompatibilità che, a seguito dell'entrata in vigore della geografia giudiziaria, verrebbero a sorgere per i magistrati onorari che svolgono, contemporaneamente e a pochi chilometri di distanza, la professione di avvocato e quella di giudice.

I diversi tagli e accorpamenti di tribunali, procure e uffici del giudice di pace previsti con la riforma, infatti, produrrebbero il rischio “concreto” di una perdita secca, a partire dal 13 settembre, “di tanti magistrati onorari non intenzionati ad abbandonare la professione forense, con le evidenti gravi ricadute sul buon andamento e l'efficienza dell'amministrazione della giustizia, che non può prescindere dal fondamentale apporto della magistratura onoraria”.

Sempre in materia di magistratura onoraria si segnala che l'Associazione nazionale giudici di pace, a mezzo del presidente dell'associazione, Vincenzo Crasto, ha avanzato richiesta al Guardasigilli di dar seguito all'impegno assunto di scongiurare l'imminente scadenza, sin dal gennaio prossimo, di tutti i giudici di pace in servizio, con pericolo di paralisi della magistratura di pace e conseguentemente dell'intera giustizia nel nostro Paese.

Secondo Crasto, ''il rischio è quello di bloccare i circa 2 milioni di procedimenti pendenti dinanzi al giudice di pace, magistrato virtuoso davanti al quale un processo dura in media meno di un anno''.
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