Fondazione Studi, indagine sui livelli di occupazione del lavoro femminile
Pubblicato il 08 marzo 2023
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Con il comunicato stampa del 7 marzo 2023, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro illustra il fenomeno del dinamismo del lavoro femminile nel 2022 secondo l’indagine “Il lavoro femminile tra soddisfazione, criticità e voglia di cambiamento” e si sofferma sulla ricerca di un migliore equilibrio di vita e la voglia di cambiamento per le donne.
NOTA BENE: L’indagine è stata realizzata su un campione di 1000 occupati sulla base dei dati forniti dall’Inps.
Con riferimento all’anno 2022, il mercato del lavoro femminile è stato caratterizzato da un inedito dinamismo, si registra, infatti, un aumento del numero delle assunzioni femminili (+21,4% nei primi 9 mesi) più accentuato rispetto a quello maschile (+13,9%), raggiungendo la cifra record di 2 milioni 616 mila.
Malgrado ciò, oltre 642mila donne hanno deciso di lasciare volontariamente il proprio lavoro (+21,5% rispetto al 2021) e la maggior parte assunte a tempo indeterminato (54,8%).
L’indagine rileva che le donne sono in media meno soddisfatte rispetto agli uomini e che i fattori scatenanti siano legati alle scarse prospettive di crescita all’interno del contesto lavorativo attuale (il 43,4% le reputa basse o molto basse).
Un altro aspetto importante è caratterizzato dalla mancanza, in totale o in parte, da parte delle aziende, di elementi di welfare aziendale finalizzati ad agevolare le esigenze delle lavoratrici madri (il 49,94% delle donne lamenta forte insoddisfazione).
Altresì, la ricerca affronta le ragioni che spingono le donne al cambiamento, a partire dalla voglia di rimettersi in gioco, di trovare nuove strade che siano di stimolo al rinnovamento nonché il desiderio di migliorare la propria vita.
In una visione più dinamica, i fattori di fondamentale importanza sono i seguenti:
- l’orientamento alla crescita professionale, ovvero ambire a posizioni lavorative più elevate, favorendo dunque la progressione in verticale;
- gli elementi di benessere aziendale, con particolare attenzione alla flessibilità, il clima di lavoro e alle politiche di welfare.
A tal proposito, il Presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, ha commentato: “La ricerca dimostra ciò che i Consulenti del Lavoro ripetono da tempo: puntare sul welfare aziendale è un investimento, non un costo a perdere”.
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