Fisco oltre il fondo patrimoniale
Pubblicato il 25 febbraio 2016
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Il vincolo del fondo patrimoniale potrebbe non proteggere i beni in esso contenuti dall'azione esattoriale per un credito tributario.
E’ quanto dedotto dalla Corte di Cassazione, sezione tributaria, statuendo in ordine ad una procedura esecutiva (nella specie iscrizione ipotecaria) su di un bene costituito in fondo patrimoniale.
In particolare - ha precisato la Suprema Corte - in tema di fondo patrimoniale, il criterio identificativo dei debiti per i quali può avere luogo l’esecuzione sui beni del fondo, va ricercato non già nella natura dell’obbligazione, contrattuale o extracontrattuale, ma nella relazione tra il fatto generatore di essa ed i bisogni della famiglia.
Debito tributario per soddisfare bisogni di famiglia
Sicché anche un debito di natura tributaria sorto per l’esercizio dell’attività imprenditoriale potrebbe ritenersi contratto per soddisfare i bisogni della famiglia (dunque i beni suscettibili di esecuzione)
Onere della prova al debitore opponente
Nella medesima occasione – con sentenza n. 3600 del 24 febbraio 2016 – la Corte puntualizza che l’onere della prova circa i presupposti di applicabilità dell’art. 170 c.c., grava in ogni caso sulla parte che intende avvalersi del regime di impignorabilità dei beni costituiti in fondo patrimoniale; dunque sul debitore opponente, che dovrà eventualmente provare che il debito per cui si procede fu contratto per scopi estranei ai bisogni della famiglia e che il creditore ne era consapevole. Detta prova può consistere anche in presunzioni semplici o anche nel ricorso a criteri logici o di comune esperienza.
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