False fatturazioni: l'onere della prova a carico del contribuente
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 16 ottobre 2010
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La Cassazione, Sezione tributaria, con sentenza n. 21317 del 15 ottobre 2010, si è pronunciata relativamente alla vicenda di una S.r.l. a cui era stata contestata l'utilizzazione di fatture relative ad operazioni inesistenti in considerazione dell'antieconomicità di un'operazione di affitto di una macchia, risultata venduta, e delle dichiarazioni rese dall'acquirente del terreno stesso alla Guardia di Finanza.
Secondo i giudici di legittimità, nel contenzioso tributario possono trovare ingresso anche le dichiarazioni rese da terzi agli organi dell'Amministrazione Finanziaria o in altra sede qualificata, così come ogni altro elemento indiziario acquisito in sede di verifica amministrativa, sempre che “tali indizi trovino ulteriore riscontro nelle risultanze dell'accesso dei verbalizzanti”.
In ogni caso, nelle ipotesi come quella di specie in cui al contribuente venga contestata l'indebita detrazione di fatture relative ad operazioni inesistenti, la prova della legittimità e della correttezza delle detrazioni deve essere fornita dal contribuente stesso. Spetta, cioè, a quest'ultimo l'onere di dimostrare l'effettiva esistenza delle operazioni.
- ItaliaOggi, p. 28 – L'antieconomicità fa prova per la falsa fatturazione - Alberici
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 33 – Non bastano le fatture per provare l'effettività delle operazioni
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