Equo compenso per avvocato

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Equo compenso per avvocato

In occasione dell’Agorà degli Ordini forensi promossa in data 4 febbraio 2016 dal Consiglio nazionale forense, è stata varata una proposta di legge che tuteli l’equo compenso degli avvocati nei rapporti contrattuali con gli operatori economici: grandi imprese in primis, ma anche altri professionisti, società tra professionisti ed enti pubblici.

Tutelare l’avvocato da clausole “capestro”

L’esigenza è nata dall’analisi di numerose convenzioni tra avvocati e c.d. “grandi committenti”, ovvero clienti forti quali banche o assicurazioni, che propongono ai professionisti per l’assistenza o rappresentanza in giudizio – in maniera spesso diffusa ed uniforme – clausole c.d. “capestro”, ovvero di natura abusiva in quanto non rispettose della proporzione tra il compenso previsto e la quantità/qualità dell’attività svolta (a titolo di esempio, oneri di anticipazione delle spese, non rimborsabilità di spese di trasferta ecc.)

Riferimenti legislativi

Dalla verifica di dette convenzioni, il cnf è dunque giunto ad elaborare la presente proposta di legge, prendendo altresì in esame il quadro normativo di riferimento, primo fra tutti l’art. 36 Cost, oltre che la legislazione attualmente vigente in materia di equo compenso e di clausole abusive (tra i vari spunti, fondamentale anche la Legge 233/2012 che ha istituito l’equo compenso per i giornalisti e l’ampia produzione giurisprudenziale in tema di “abuso di posizione economica”).

La proposta di legge

Nello specifico, la proposta di legge in esame prevede l’istituzione presso il Ministro della giustizia di una Commissione per valutare l’equo compenso accordato ai professionisti forensi nei contratti con i c.d. “clienti forti”.

Detta Commissione – formata da rappresentanti istituzionali e del mondo produttivo - definisce l’equo compenso per gli avvocati iscritti all'albo ed individua gli operatori economici tenuti a garantirne il rispetto, dandone adeguata pubblicità.

Sono considerate nulle le clausole che prevedano condizioni contrattuali contrarie all'equo compenso.

Infine, la medesima proposta definisce le tipologie di clausole ritenute abusive, in quanto realizzano un eccessivo squilibrio contrattuale tra le parti ed a sfavore del professionista.   

 

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