E’ il PM che conduce le indagini, non vanno sovrapposte le funzioni
Pubblicato il 07 dicembre 2018
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Il coordinamento informativo e organizzativo tra Forze di polizia non coincide con quello investigativo.
Si tratta di funzioni diverse, “che la legislazione ordinaria non può confondere o sovrapporre, a prezzo di violare il sistema costituzionale, dal quale si deduce che tali funzioni devono restar disciplinate secondo logiche e competenze distinte”.
Nella necessità di rispettare il delicato equilibrio delineato dall’articolo 109 della Costituzione, deve essere in ogni caso riconosciuto all’autorità giudiziaria il potere di stabilire il quando, il quomodo e il quantum delle notizie riferibili.
E’ quindi lesiva della sfera di attribuzioni costituzionali del Pubblico ministero la previsione di obblighi di trasmissione di notizie relative alle indagini, in capo alla polizia giudiziaria e in favore di superiori gerarchici privi della qualifica di ufficiali di pg, anche in deroga al segreto investigativo.
Si tratta, infatti, di una disposizione che, pur finalizzata a realizzare un più efficace coordinamento informativo tra le Forze di polizia, mette in pericolo la diretta dipendenza funzionale della polizia giudiziaria dall’autorità giudiziaria garantita dall’articolo 109 citato.
Consulta sul conflitto di attribuzione
E’ sulla base di queste motivazioni che la Corte costituzionale si è pronunciata, con la sentenza n. 229 del 6 dicembre 2018, sul conflitto di attribuzione promosso dal Procuratore della Repubblica di Bari contro il Governo.
Nel dettaglio, la Consulta ha annullato l’articolo 18, comma 5, del Decreto legislativo n. 177/2016, nella parte in cui prevedeva che i vertici delle Forze di polizia “adottano apposite istruzioni attraverso cui i responsabili di ciascun presidio di polizia interessato trasmettono alla propria scala gerarchica le notizie relative all’inoltro delle informative di reato all’autorità giudiziaria, indipendentemente dagli obblighi prescritti dalle norme del codice di procedura penale”.
Non spettava al Governo – ha concluso la Corte – adottare una previsione di tal genere.
La notizia della pronuncia sulla trasmissione per via gerarchica delle informative di reato era già stata anticipata dall'Ufficio stampa della Corte costituzionale con comunicato del 7 novembre.
- eDotto.com – Punto & Lex 8 novembre 2018 - Trasmissione gerarchica delle informative di reato, conflitto di attribuzione – Pergolari
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