Duplice opzione per la tassazione della plusvalenza da cessione azienda
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 08 febbraio 2011
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La richiesta di spiegazioni sugli aspetti fiscali della imputazione della plusvalenza derivante dalla cessione dell’impresa familiare, avanzata da una collaboratrice familiare di un’impresa individuale, ha portato la Fondazione Studi consulenti del lavoro a formalizzare il parere n. 4/11, in data 7 febbraio.
Alla domanda sugli eventuali “diritti” a proposito della somma incassata per la vendita dell'impresa e dei relativi criteri di tassazione, la Fondazione risponde indicando una duplice strada per la corretta imputazione delle plusvalenze derivanti dalla cessione dell’impresa familiare a seconda che:
- il titolare dell’impresa imputi al collaboratore familiare una quota di plusvalenza derivante dalla cessione dell’azienda;
- il titolare non si avvalga della possibilità di imputare ai collaboratori per trasparenza la quota di plusvalenza.
Nel caso in cui si verificasse l’ipotesi dell’imputazione per trasparenza della plusvalenza al collaboratore familiare, quest’ultimo potrebbe scegliere di dichiarare l’intera somma nel proprio Modello Unico, indicandola nel quadro RH, e farla procedere con la tassazione ordinaria, sul complesso dei redditi dichiarati nell'anno. Oppure, procedere con la tassazione separata, praticabile per le vendite di aziende possedute da più di cinque anni, indicando la plusvalenza nel quadro RM del Modello Unico, senza optare per la tassazione ordinaria.
- ItaliaOggi, p. 22 - Cessioni d'azienda Fisco a due vie – De Lellis
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