Dogane. Linee guida sui corrispettivi e i diritti di licenza per il calcolo della base imponibile daziaria

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Scopo della circolare n. 21/D del 30 novembre 2012 dell’agenzia delle Dogane, dal titolo “Valore in Dogana – Corrispettivi e diritti di licenza (royalties) – Linee guida”, è quello di fornire un vademecum agli operatori in merito alla complicata materia della partecipazione dei diritti di licenza al valore tassabile.

Il documento offre alcune importanti indicazioni per quanto riguarda l’esclusione dalla base imponibile daziaria delle attività connesse al controllo di qualità, senza riuscire però ad offrire una soluzione definitiva ai tanti problemi interpretativi che di recente si sono presentati dinnanzi alle commissioni tributarie, originando molteplici contenziosi.

In particolare, il problema oggetto di diatriba è quello relativo, in sede di dichiarazione doganale, all’obbligo di addizionare al valore della transazione fatturato i corrispettivi che vengono pagati al licenziante sui beni importati, nel caso in cui essi presentino marchi e licenze.

Soprattutto, merita un chiarimento il caso specifico in cui il licenziatario/importatore corrisponde i diritti di licenza ad un soggetto diverso dal fornitore delle merci. Il fatto, che in tale circostanza, il titolare della licenza effettui un controllo sulla qualità della produzione non ha effetti ai fini della tassazione in dogana. La circolare, infatti, a tal proposito, commenta che: “nella moderna prassi commerciale il controllo di qualità da parte del licenziante è assai diffuso e l'approvazione dei campioni da parte dello stesso, come pure il fatto che il produttore debba realizzare manufatti rispondenti ad elevati standard qualitativi imposti dal proprietario della licenza, appaiono spesso unicamente diretti al controllo della qualità e non implicano necessariamente l'esistenza di un controllo, sia pure indiretto, sui fornitori extracomunitari”.

In definitiva, dunque, la circolare pur ribadendo il ruolo inefficace dei controlli di qualità rispetto alla tassazione, non approfondisce di più la questione specificando, per esempio, anche in che modo i controlli del licenziante sul prodotto possano ricondursi ad un controllo del produttore. Ciò in quanto solo nel momento in cui la suddetta attività di controllo diventa preminente per il produttore, essa assume rilievo anche ai fini della determinazione della base imponibile doganale. Cosa che ovviamente non avviene nel caso della semplice approvazione dei campioni, che costituendo un’attività sempre più presente nei contratti di importazione non ha alcuna rilevanza ai fini del piano daziario.

Ne deriva, quindi, che nonostante l’intervento chiarificatore delle Dogane su alcuni aspetti riguardanti l’applicazione delle royalties in dogana, molte questioni rimangono ancora irrisolte.
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