DL Semplificazioni fiscali: passa la riforma del Terzo settore
Pubblicato il 28 luglio 2022
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Via libera dalla Camera agli emendamenti al Decreto Semplificazioni fiscali che riformano la disciplina degli Enti del Terzo Settore (ETS)
L’interesse è puntato sull’aumento del plafond (servizi di interesse economico generale, Sieg) degli aiuti di Stato di cui potranno avvalersi gli ETS fino a un massimo di 500mila euro in tre anni.
Ciò costituisce un passo avanti verso l’autorizzazione della Commissione Europea, senza la quale le risorse a disposizione non potranno essere fruite. In tal senso le parole del Ministro del Lavoro, Orlando: “Dopo il passaggio al Senato potremo procedere con l'invio della notifica alla Commissione europea per la definitiva entrata in vigore della Riforma”.
Importante anche la nuova norma che regola l’inquadramento delle attività degli Ets come commerciali o meno; non sono considerate commerciali se svolte gratuitamente o dietro corrispettivi che non superano i costi effettivi. L’emendamento al Dl Semplificazioni prevede che tra i costi effettivi rientrino, oltre ai costi diretti, “tutti quelli imputabili alle attività di interesse generale e tra questi, quelli indiretti e generali, inclusi quelli finanziari e tributari”.
Disposto, inoltre, l’aumento dal 5 al 6% della soglia di ricavi, per non oltre tre periodi consecutivi (in luogo degli attuali due), per non rientrare tra gli esercizi commerciali.
Infine, viene prorogato al 31 dicembre 2022 il termine per le ONLUS, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale per adeguare gli statuti alle disposizioni inderogabili del Codice del Terzo Settore (D.lgs. 117/2017) con la modalità semplificata di approvazione in assemblea ordinaria.
Plauso per le riforme della portavoce nazionale del Forum del Terzo settore, Vanessa Pallucchi: “Una risposta che il mondo della solidarietà attendeva da tempo è finalmente arrivata. L’approvazione, all’interno del decreto Semplificazioni, della nuova normativa fiscale per il Terzo settore rappresenta il passaggio cruciale, prima dell'ok del Senato e dell’autorizzazione definitiva della Commissione Europea, per consentire a migliaia di realtà sociali del Paese di guardare davanti a sé con maggiore serenità e continuare così a operare per il bene delle persone e lo sviluppo delle comunità: ecco perché la rilevanza delle norme approvate va ben oltre la pur importante organizzazione fiscale e contabile degli enti, ma riguarda la tenuta del tessuto sociale ed economico, per cui il Terzo settore svolge un ruolo insostituibile”.
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