DL “Sblocca cantieri” ampio, anche taglio Ires e superammortamento
Pubblicato il 16 marzo 2019
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Il Decreto legge “Sblocca cantieri” – atteso mercoledì in Consiglio dei ministri – punta ad assumere le sembianze di un provvedimento allargato dove, oltre alle misure tipiche per incentivare la ripresa dei lavori, sembra che vogliano rientrare anche molte proposte finalizzate alla crescita e a spingere il Pil.
Quindi, come anticipato dallo stesso ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, non solo misure che sbloccano centinaia di migliaia di posti di lavoro perché svincolano tantissimi cantieri in Italia fermi per burocrazia, ma anche snellimento per le imprese che vogliono partecipare a un appalto pubblico.
Inoltre, assicura il Ministro: “non ci sarà nessun arretramento dal punto di vista della legalità e dei diritti dei lavoratori. Inizieremo a far arretrare la burocrazia”.
Nello specifico, la prima versione del decreto “Sblocca cantieri” include 35 misure articolate in tre aree:
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fisco per la crescita;
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investimenti privati;
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investimenti pubblici.
Dl sblocca cantieri con misure fiscali: riduzione strutturale dell’Ires e superammortamento
Nel capitolo fiscale trova spazio la replica del superammortamento per gli investimenti in beni strumentali fino a 2,5 milioni di euro, effettuati dal 1° aprile al 31 dicembre, che però lascia fuori autovetture, immobili e attrezzature “di lunga durata”.
In esso, inoltre, dovrebbe rientrare anche la riduzione progressiva dell’Ires, con l’obiettivo di tagliare l’aliquota dal 24% al 20%, all’interno di un taglio al cuneo fiscale che comprende anche la stabilizzazione della riduzione del 30% ai premi Inail avviata per il 2019-21 dalla Legge di bilancio. Per tale misura, però, si deve ancora risolvere il nodo delle coperture.
Tra le altre novità fiscali, si segnala anche:
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l’eliminazione dell’obbligo di interpello per accedere al Patent Box;
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lo sconto fiscale sui beni immateriali;
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la proroga del credito d’imposta per ricerca e sviluppo;
- l’estensione delle agevolazioni per il rientro dei cervelli dall’anno d’imposta 2020.
All’esame anche una misura necessaria a rimettere in moto il mercato dei Pir (Piani individuali di risparmio): si prevede una rimodulazione progressiva della quota di investimenti qualificati da destinare al Venture Capital e all’Aim per arrivare gradualmente alla percentuale del 3,5% introdotta con la Manovra.
Infine, una correzione anche per la Flat Tax: i datori di lavoro che accedono alla tassa piatta dovranno comunque applicare le ritenute ai loro dipendenti.
Investimenti privati, proposte per valorizzare il patrimonio edilizio
Per quanto riguarda il capitolo degli investimenti privati, da segnalare una proposta (in quota Lega) che potrebbe trovare posto nel decreto “Sblocca cantieri” e che ha, come fine ultimo, quello di “incentivare il ritorno di interesse degli investitori per un immenso patrimonio edilizio privato la cui rivitalizzazione avrebbe enormi effetti positivi sulla crescita e sull'occupazione”.
La misura, che è stata inserita nell'elenco delle proposte ulteriori rispetto al testo del Decreto legge e che deve ancora essere valutata in termini di costi e di coperture, si articola nei seguenti punti:
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imposta di registro dimezzata;
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riduzione dell'Imu per quattro anni;
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interessi passivi del mutuo detraibili come se si trattasse dell'abitazione principale e dimezzamento dei tempi (da dieci a cinque anni) per incassare i rimborsi fiscali delle spese di manutenzione straordinaria;
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riqualificazione energetica;
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risanamento conservativo.
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