Appalti, digitalizzazione al debutto: le indicazioni operative

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Appalti, digitalizzazione al debutto: le indicazioni operative

Dal 1° gennaio 2024 acquisterà piena efficacia la disciplina in tema di digitalizzazione degli appalti prevista dal nuovo Codice dei contratti pubblici.

La digitalizzazione degli appalti costituisce uno dei pilastri della riforma e rientra anche tra gli obiettivi principali del PNRR.

Per la mappa delle novità del Codice, scarica la Guida al nuovo Codice degli appalti pubblici

In vista del debutto degli appalti in digitale, l'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) ha approvato una delibera - n. 582 del 13 dicembre 2023 - con le indicazioni operative relative all’avvio del processo di digitalizzazione.

Appalti in digitale: indicazioni congiunte ANAC - MiT

Il provvedimento è stato predisposto d'intesa con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), al fine di assicurare alle stazioni appaltanti e agli operatori economici l'esaustività delle indicazioni relative all'intero ciclo di vita dei contratti pubblici.

Nella delibera, sono individuate le attività che devono essere realizzate in via preliminare per poter operare in modalità digitale e vengono chiariti anche diversi aspetti applicativi riguardanti il passaggio ai nuovi sistemi.

Digitalizzazione integrale appalti: cosa cambia dal 1° gennaio 2024

Con la digitalizzazione degli appalti - viene precisato - vengono meno:

  • i regimi transitori di pubblicità legale nei contratti pubblici;
  • le attività riguardanti il ciclo di vita dei contratti pubblici e rientranti nell’ecosistema di approvvigionamento digitale;
  • l’utilizzo delle piattaforme di approvvigionamento digitale certificate da parte delle stazioni appaltanti e centrali di committenza qualificate, anche con riserva.
NOTA BENE: La digitalizzazione è riferita a tutte le procedure di affidamento, risultando applicabile anche alle procedure comprese nel PNRR, avviate a partire dal 1° gennaio 2024.

Dalla medesima data del 1° gennaio 2024, la Banca dati nazionale dei contratti pubblici di ANAC (BDNCP) renderà disponibili, mediante interoperabilità, i servizi e le informazioni necessari allo svolgimento delle fasi dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici.

In questo modo viene garantito l’assolvimento degli obblighi di trasparenza previsti all’articolo 28 del nuovo Codice (D. Lgs. n. 36/2023).

Per consentire il passaggio ai nuovi sistemi, viene reso noto che il 31 dicembre 2023 saranno modificate le condizioni di utilizzo del sistema Simog e sarà dismesso il servizio SmartCIG.

La Piattaforma dei contratti pubblici sarà attivata a decorrere dal 1° gennaio 2024: essa interopererà con le piattaforme di approvvigionamento digitale utilizzate dalle stazioni appaltanti per la gestione di tutte le fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici, tra cui il rilascio del CIG (codice identificativo gara) per le nuove procedure di affidamento e l’assolvimento degli obblighi di pubblicità in ambito comunitario e nazionale, nonché degli obblighi di trasparenza.

Piattaforme di approvvigionamento digitale, utilizzo

Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti dovranno cambiare le modalità di svolgimento delle procedure di gara, essendo loro imposto, in primo luogo, l’utilizzo di piattaforme di approvvigionamento digitale, certificate e interoperabili.

In ossequio agli articoli 25 e 26 del Codice, infatti, per tutti gli affidamenti, sopra e sotto soglia, dovranno essere utilizzate - a partire dal nuovo anno - le piattaforme di approvvigionamento digitale che abbiano compiuto il processo di certificazione delineato dalle Regole tecniche di AGID e dallo Schema operativo aggiornato.

Sarà attraverso tali piattaforme che le stazioni appaltanti e gli enti concedenti comunicheranno con la BDNCP.

A tal fine, il soggetto che ricopre l’incarico di Responsabile unico di progetto e gli eventuali delegati dovranno registrarsi all’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (AUSA) di ANAC, qualora non risultino già iscritti.

In ogni caso - viene indicato dall'Autority - le piattaforme in esame non possono alterare la parità di accesso degli operatori, né impedirne o limitarne la partecipazione alla procedura di gara ovvero distorcere la concorrenza, né modificare l'oggetto dell'appalto, come definito dai documenti di gara.

Il provvedimento Anac, dopo le specifiche sull'utilizzo delle piattaforme di approvvigionamento, contiene chiarimenti concernenti:

  • programmazione e trasmissione dati;
  • acquisizione del CIG;
  • utilizzo dell’interfaccia web della Piattaforma contratti pubblici;
  • verifica dei requisiti degli operatori economici;
  • trasmissione dei dati relativi all’aggiudicazione e alla fase di esecuzione;
  • pubblicazione dati ai fini di trasparenza;
  • assolvimento degli obblighi di pubblicità legale.

Richieste di CIG dal 1° gennaio 2024

Tra i chiarimenti, viene specificato che, a decorrere dal 1° gennaio 2024, la richiesta di CIG per procedure assoggettate al Codice dei contratti, pubblicate a partire dal 1° gennaio 2024, avverrà attraverso le piattaforme di approvvigionamento digitale certificate mediante interoperabilità con i servizi erogati dalla PCP attraverso la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND).

Tuttavia, per le procedure i cui bandi o avvisi siano stati pubblicati o le cui lettere di invito siano state inviate entro il 31 dicembre 2023, rimarrà consentita, fino a nuova comunicazione, l’acquisizione del CIG mediante il sistema Simog.

Le indicazioni contenute nella delibera - viene infine stabilito - "entrano in vigore il 1° gennaio 2024".

Con provvedimenti successivi, sarà data comunicazione, con congruo anticipo, delle modifiche alle modalità illustrate.

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