Dalla stretta sulle coop un rischio per i prezzi

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Il dl 112/2008 contiene, nei commi 27, 28 e 29 dell’articolo 82, nuove regole sulla tassazione al sistema cooperativo che potrebbero rivelarsi una “Robin Hood Tax” al contrario. Importanti aspetti della vita dei consumatori ne sono minacciati.

La presenza sul mercato di cooperative ha assicurato una “asimmetria di comportamento” che rafforza il meccanismo concorrenziale, con benefici di prezzo, almeno dove la presenza del sistema cooperativo e di concorrenti privati è equilibrata. In questo caso, l’esaltazione delle diffferenze tra i soggetti di mercato porta una vera riduzione dei prezzi al consumo. Le norme contenute nel dl 112, appesantendo la pressione fiscale sulle cooperative, penalizzano di fatto un circuito che crea valore ed occupazione (60mila dipendenti solo nelle grandi coop di consumatori). Gli effetti, che a lungo termine si vedranno sui prezzi, si vedono già da ora sul risparmio, avendo in particolare il comma 27 colpito direttamente i deboli: l’aumento della ritenuta sugli interessi che le coop corrispondono ai soci prestatori colpisce infatti una fascia di piccoli risparmiatori, portando l’aliquota dal 12,50 al 20 per cento. Avrebbe avuto senso nel quadro di una complessiva riforma del prelievo sul risparmio, mentre non è giustificato il cambiamento di aliquota per il solo cittadino che ha preferito affidarsi ad una coop piuttosto che alle Poste o ai Bot.

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