Dal testo del bando di gara si evince la volontà dell’appaltante

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In sede di procedura di gara d’appalto le richieste formulate dalla stazione appaltante non devono essere desunte solo da un esame letterale delle singole disposizioni del capitolato d’oneri ma la volontà dell’amministrazione che bandisce la gara deve derivare dall’intero contesto del bando.

Questa l’indicazione fornita dalla sentenza n. 1813 del 30 marzo 2010 del Consiglio di Stato che ha accolto l’appello presentato dalla stazione appaltante per motivare l’esclusione dalla gara, indetta per l’affidamento del servizio di conduzione, sorveglianza, manutenzione e controllo di vari impianti di depurazione, di una società a causa del contratto di lavoro, nella specie metalmeccanica, che avrebbe applicato al personale occupato nella gestione dei servizi oggetto dell’appalto in questione, ritenuto non conforme a quanto richiesto nel capitolato d’oneri.

Dall’intero quadro del bando di gara emergeva come il concorrente aveva l’obbligo di applicare al personale dipendente addetto alla conduzione ed al controllo degli impianti il c.c.n.l. vigente per le specifiche attività attinenti l’oggetto dell’appalto. Nel caso l’impresa concorrente poteva motivare le ragioni per cui l’applicazione di un diverso contratto poteva essere ritenuta comunque affidabile.
Allegati Anche in
  • Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi, p. 11 - I vincoli superano il “senso letterale” - Cusmai

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