Dal Ministero le attività non riconducibili a collaborazioni a progetto
Autore: Cristina Ricciolini
Pubblicato il 12 dicembre 2012
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Il Ministero del lavoro, con la circolare n. 29 dell'11 dicembre 2012, elenca “quelle attività difficilmente inquadrabili nell'ambito di un genuino rapporto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto, ancorché astrattamente riconducibili ad altri rapporti di natura autonoma”, difronte alle quali gli ispettori procederanno alla riconduzione “nell'alveo della subordinazione" degli eventuali rapporti posti in essere.
Intervenendo sulle collaborazioni coordinate e continuative a progetto a seguito delle modifiche introdotte dalla legge n. 92/2012, il Ministero illustra inoltre i requisiti del progetto, che deve essere collegato “imprescindibilmente” all'individuazione di un risultato finale che sia idoneo a realizzare uno specifico e circoscritto interesse del committente, oltre che caratterizzato da una autonomia di contenuti e obiettivi che affianchino l'attività principale del committente senza confondersi con essa e dallo svolgimento di compiti che non siano meramente esecutivi e ripetitivi.
Con la circolare si forniscono chiarimenti anche in merito al compenso del collaboratore a progetto e ai profili sanzionatori.
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