Credito d’imposta per il Mezzogiorno. Ammesso il collaboratore familiare

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Credito d’imposta per il Mezzogiorno. Ammesso il collaboratore familiare

In merito alla fruizione del credito d’imposta per le imprese del Mezzogiorno, l’Agenzia delle Entrate fornisce alcuni chiarimenti.

La misura riconosce un credito d’imposta a favore delle imprese che, tra il 1° gennaio 2016 e il 31 dicembre 2020, effettuano l'acquisizione, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di beni strumentali nuovi, facenti parte di un progetto di investimento iniziale e destinati a strutture produttive ubicate nelle zone delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.

I soggetti interessati all’agevolazione sono tenuti ad inoltrare apposita comunicazione alle Entrate.

La risposta n. 85 del 5 marzo 2020 precisa quanto segue:

  • trattandosi di un contributo in conto impianti, tale credito è tassabile ai fini Irpef, Ires ed Irap;
  • nel momento in cui il bene è stato acquisito in leasing ed il contribuente è un’impresa minore, i canoni di leasing sono deducibili;
  • anche il collaboratore familiare, in quanto titolare di un reddito di partecipazione, rientra tra i soggetti a cui è applicabile il credito di imposta in esame.

Con riferimento a tale ultimo punto, l’Agenzia, richiamando le norme in materia di impresa familiare, specifica che l’attribuzione del credito d'imposta al collaboratore familiare avviene in proporzione alla sua quota di partecipazione agli utili.

La ripartizione del credito di imposta dovrà risultare dalla dichiarazione dei redditi del titolare dell'impresa e il collaboratore familiare potrà utilizzare la quota di reddito spettantegli solo dopo averla indicata nella propria dichiarazione dei redditi.

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