COVID. Nuovo Dpcm in Gazzetta. Ristori veloci
Pubblicato il 26 ottobre 2020
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Ancora una stretta alle misure anti COVID-19 dalla presidenza del Consiglio. A recarla il Dpcm, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 265 del 25 ottobre 2020, in vigore fino al 24 novembre.
Intanto il Governo estrapola alcuni interventi dal decreto legge Novembre - con la Cassa integrazione COVID-19 che arriva fino alla fine del 2020 - per anticiparli con un provvedimento d’urgenza che salirà subito in Gazzetta. Il decreto provvederà ai ristori per le attività economiche interessate dalle nuove restrizioni.
COVID. Nuovo Dpcm, le misure in vigore
Con Dpcm 24 ottobre 2020, pubblicato in gazzetta ufficiale ed in vigore, chiudono le attività ritenute non essenziali ed i servizi di ristorazione restano aperti con forti restrizioni, l’apertura è dalle 5.00 alle 18.00. Salva la ristorazione del sabato e della domenica.
Non chiudono gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti; le strutture ricettive; le attività produttive industriali e commerciali.
Torna la raccomandazione dell’utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati.
Professionisti. Le solite raccomandazioni per le attività professionali:
1) siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
2) siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
3) siano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio, fermo restando l'obbligo di utilizzare dispositivi di protezione delle vie respiratorie previsti da normativa, protocolli e linee guida vigenti;
4) siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali.
Nuovo Dpcm. Codici Ateco per i ristori. Tolte le dirimenti
Già a metà novembre il contributo a fondo perduto per le attività coinvolte dalla stretta. Almeno questo è l’obiettivo dei ministri Mef e Sviluppo economico. La scelta delle attività avverrà secondo i codici Ateco.
Previsti, queste le ipotesi, rimborsi a seconda della chiusura parziale (meno cospicui) o totale, ma:
- svincolati dalla perdita di fatturato:
- erogati a tutte le attività coinvolte, anche quelle con un volume di affari o di corrispettivi superiore a 5 milioni di euro.
Il ministro Gualtieri spiega che l’agenzia delle Entrate, con la stessa procedura del fondo perduto pregresso, entro 10 giorni dalla presentazione della domanda accrediterà sul conto corrente del contribuente il ristoro, che sarà automatico per chi ha già ottenuto il contributo nella prima edizione, che non dovrà presentare domanda.
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