Covid-19, la Commissione Ue propone la proroga degli aiuti di Stato
Pubblicato il 01 ottobre 2021
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Il 30 settembre 2021 la Commissione europea ha inviato per consultazione agli Stati membri un progetto di proposta che prevede la proroga fino al 30 giugno 2022 del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato adottato nel marzo 2020.
Si tratta delle regole straordinarie sugli aiuti di Stato introdotte al momento dello scoppio della pandemia da Covid-19, che secondo Bruxelles dovrebbero essere estese di altri sei mesi, dal 31 dicembre 2021 al 30 giugno 2022, per garantirebbe alle imprese ancora colpite dalla crisi di non essere improvvisamente private del sostegno necessario.
Tenendo conto della ripresa economica osservata, infatti, la proposta di prorogare per un periodo limitato il quadro temporaneo intende garantire che le imprese che risentono ancora degli effetti della crisi non siano improvvisamente private del sostegno necessario, consentendo invece un’eliminazione graduale e coordinata delle misure di aiuto. Tale eliminazione graduale deve inoltre tener conto dell’eterogeneità della ripresa in settori diversi nei vari Stati membri.
Gli aiuti, dunque, saranno eliminati in maniera progressiva; inoltre, Bruxelles propone anche di adeguare il campo di applicazione del regime "per consentire misure lungimiranti di sostegno agli investimenti e alla solvibilità per una durata limitata".
A tal fine, la Commissione Ue ha suggerito di introdurre due nuove misure di sostegno, in particolare per le piccole e medie imprese, rispetto a quelle già consentite dall’impianto attuale, da utilizzare queste ultime oltre la scadenza del 30 giugno 2022.
Nello specifico, si tratta di:
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misure di sostegno agli investimenti per una ripresa sostenibile, per aiutare gli Stati membri a colmare il deficit di investimenti dovuto alla crisi. Le misure dovrebbero includere elementi di salvaguardia per evitare distorsioni indebite della concorrenza, ad esempio dovrebbero interessare un ampio gruppo di beneficiari ed essere di dimensioni limitate;
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misure di sostegno alla solvibilità per mobilitare fondi e investimenti privati a favore delle imprese, in particolare le piccole e medie imprese (PMI) e le piccole imprese a media capitalizzazione, che in genere dipendono dai prestiti bancari per i finanziamenti e potrebbero risultare ancora più indebitate dopo la crisi. Le misure offrirebbero a queste imprese l’accesso al finanziamento del capitale attraverso intermediari privati, che hanno spesso difficoltà ad attirare individualmente.
Gli Stati membri hanno la possibilità di presentare osservazioni sul progetto di proposta della Commissione, la quale deciderà come procedere tenendo conto anche dei riscontri ricevuti.
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