Coronavirus: più garanzie per le imprese e bonus ai negozi
Pubblicato il 16 marzo 2020
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Nel maxi Decreto Emergenza che il Governo ha preparato per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, oggi in Consiglio dei ministri, anche un pacchetto di misure dedicato alle imprese.
Gli interventi del Ministero dello Sviluppo Economico, invece, confluiranno in un successivo decreto crescita.
A favore delle imprese, tutta una serie di interventi che riguardano le garanzie e le sospensioni dei mutui, che dovrebbero valere complessivamente 5 miliardi di euro.
Coronavirus, le misure urgenti per imprese e negozi
Le disposizioni speciali del Fondo di garanzia Pmi, per le quali viene stanziato 1 miliardo, vengono previste per la durata di 9 mesi.
Nello specifico, a tutte le imprese è riconosciuta la concessione a titolo gratuito dell’importo massimo per singola impresa di 5 milioni di euro.
È prevista l’estensione automatica della garanzia, firmata nei giorni scorsi da Abi e Associazioni di imprese, alle operazioni oggetto della moratoria sui finanziamenti.
E’ esclusa, per operazioni fino a 100mila euro, la valutazione andamentale per l’accesso al Fondo per favorire le imprese che presentano bilanci più compromessi.
Salta, invece, l’innalzamento della percentuale massima di copertura pari al 90% nel caso di interventi di garanzia diretta: si arriverà all’80%, ma solo per le Regioni che integrano le risorse del Fondo di garanzia.
Con riferimento esclusivo alle micro e piccole e medie imprese, è prevista una clausola per salvare i fidi e sospendere il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti fino al 30 settembre 2020. Per beneficiarne, le imprese in difficoltà dovranno presentare una comunicazione che attesti la reale riduzione dell’attività (totale o parziale) causata dall’epidemia. Per coprire queste operazioni, è prevista una sezione speciale del Fondo con una dotazione di 1,73 miliardi di euro, che garantirà le banche per il 33%.
Un altro meccanismo di garanzia pubblica, invece, vede coinvolta la Cassa depositi e prestiti.
Con una dotazione di 500 milioni di euro, lo Stato garantirà la Cassa, fino all’80% dell’esposizione assunta, per sostenere le banche che finanziano imprese di più grandi dimensioni in difficoltà, che non possono rivolgersi al Fondo Pmi.
Per botteghe e negozi che restano chiusi per decreto, è in arrivo un credito d’imposta sull’affitto per il mese di marzo 2020. Saranno indennizzate, poi, anche le imprese colpite da penali per i ritardi o le mancate consegne ai clienti.
Inoltre, si prevede di accorpare in un unico Fondo le risorse già esistenti del Piano Made in Italy e quelle del Fondo 394 della Simest, recentemente rifinanziato.
Interventi mirati sono previsti anche per i settori più penalizzati dalle restrizioni in atto per il contenimento del contagio da COVID-19:
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al Fondo di solidarietà per il settore aereo sono destinati 200 milioni anche per la Cigs per i dipendenti Air Italy;
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il bonus investimenti pubblicitari nell’editoria viene rafforzato per il 2020-2022, con un credito d’imposta che si applicherà sul 30% di tutti gli investimenti e non più entro il 75% dei soli investimenti incrementali;
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entro 45 giorni saranno anticipati alla RAI i 40 milioni previsti per il 2020;
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130 milioni vengono destinati ad un Fondo emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo;
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2 milioni di euro sono riservati ai tassisti che installano paratie divisorie tra il posto guida e i sedili della clientela.
- edotto.com – Edicola del 16 marzo 2020 - Decreto Emergenza. Rinviati i versamenti di tasse e contributi – Pichirallo
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