Coronavirus, fase 2. Online il documento tecnico INAIL
Pubblicato il 24 aprile 2020
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È online il documento tecnico elaborato dall’INAIL, contenente le indicazioni sulle misure di contenimento del contagio da Coronavirus nei luoghi di lavoro nella fase di riapertura delle attività produttive (cd. “fase 2”), prevista dal prossimo 4 maggio. La pubblicazione, approvata dal Comitato tecnico scientifico (Cts), istituito presso la Protezione Civile, al quale l’INAIL partecipa con un suo rappresentante, è composta da due parti:
- la prima riguarda la predisposizione di una metodologia innovativa di valutazione integrata del rischio che tiene in considerazione il rischio di venire a contatto con fonti di contagio in occasione di lavoro, di prossimità connessa ai processi lavorativi, nonché l’impatto connesso al rischio di aggregazione sociale anche verso “terzi”;
- la seconda illustra le misure organizzative, di prevenzione e protezione, nonché di lotta all’insorgenza di focolai epidemici.
A comunicarlo è l’INAIL con una notizia pubblicata sul proprio portale telematico il 23 aprile 2020.
Strategie di prevenzione
In quest’ottica e per affrontare in sicurezza la graduale ripresa delle attività produttive nella seconda fase, l’Istituto assicurativo ha messo in atto iniziative con l’obiettivo di garantire una tutela globale della salute e della sicurezza dei lavoratori, anche in questo momento di emergenza.
Secondo l’INAIL vi è la necessità di adottare una serie di azioni che vanno ad integrare il documento di valutazione dei rischi (DVR) atte a prevenire il rischio di infezione da Coronavirus nei luoghi di lavoro contribuendo, altresì, alla prevenzione della diffusione dell’epidemia. Tali misure posso essere cosi classificate:
- misure organizzative;
- misure di prevenzione e protezione;
- misure specifiche per la prevenzione dell’attivazione di focolai epidemici.
Misure organizzative
Innanzitutto occorre che gli spazi di lavoro devono essere rimodulati nell’ottica del distanziamento sociale compatibilmente con la natura dei processi produttivi. Nel caso di lavoratori che non necessitano di particolari strumenti e/o attrezzature di lavoro e che possono lavorare da soli, gli stessi potrebbero, per il periodo transitorio, essere posizionati in spazi ricavati ad esempio da uffici inutilizzati, sale riunioni, ecc.
Inoltre, al fine anche di ridurre il contatto sociale nell’ambiente di lavoro potranno essere adottate soluzioni organizzative innovative che riguardano sia l’articolazione dell’orario di lavoro sia i processi produttivi, limitando anche la necessità di trasferte.
Misure di prevenzione e protezione
Altro aspetto fondamentale è quello di mettere in atto un’incisiva ed efficace attività di informazione e formazione, con particolare riferimento al complesso delle misure adottate cui il personale deve attenersi. Si rende necessario realizzare anche un’efficace comunicazione finalizzata ad evitare, ad esempio, forme di stigmatizzazione nei confronti di lavoratori che provengono da aree a pregresso maggior rischio nonché a favorire – in tempo di “infodemia” – l’accesso a fonti istituzionali per le informazioni, evitando così il moltiplicarsi di fake news.
Specifiche di prevenzione all’attivazione di focolai epidemici
Infine, per evitare il rischio di una riattivazione di focolai nei luoghi di lavoro l’INAIL intende rafforzare in azienda tutte le misure di igiene, attuando la procedura del controllo della temperatura corporea sui lavoratori, prima dell’accesso al luogo di lavoro.
Laddove la temperatura risultasse superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine, non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede (ove presenti) ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni.
- edotto.com – Edicola del 23 aprile 2020 - Coronavirus: è fase 2. Prestiti garantiti fino a 100mila da semplificare – G. Lupoi
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