Contributi per emittenti locali 2024, istruzioni operative

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Contributi per emittenti locali 2024, istruzioni operative

L’avviso del 16 gennaio 2024 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy indica la data che gli interessati ai contributi per emittenti locali devono osservare per presentare la domanda relativa all’annualità 2024.

Pubblicate anche le istruzioni operative da seguire per l’inoltro dell’istanza.

Contributi per emittenti locali, cosa prevede

I contributi di sostegno alle emittenti televisive e radiofoniche locali sono destinati a tv titolari di autorizzazioni, radio operanti in tecnica analogica e titolari di autorizzazioni per la fornitura di servizi radiofonici non operanti in tecnica analogica, emittenti a carattere comunitario.

Mirano a sostenere l’occupazione, l’innovazione tecnologia, la qualità dei programmi e dell’informazione, anche sulla base dei dati di ascolto.

Per le emittenti televisive si richiede:

  • da 14 a 8 (di cui 4/2 giornalisti) dipendenti dedicati alla fornitura di servizi media audiovisivi, a seconda che il territorio di riferimento abbia da 5 a meno di 1,5 milioni di abitanti;
  • la trasmissione di almeno due edizioni giornaliere di TG locali;
  • l’impegno a non trasmettere programmi di televendita oltre i limiti stabiliti.

Invece, per le emittenti radiofoniche si richiede un minimo di 2 dipendenti con almeno un giornalista.

Emittenti radio e TV a carattere comunitario: si prevede che il 50% del finanziamento sia ripartito in parti uguali tra tutti i soggetti beneficiari; l’altro 50% con criteri di merito.

NOTA BENE: Occorre essere in regola con i versamenti dei contributi previdenziali.

I beneficiari riceveranno un contributo a fondo perduto.

Ad ogni emittente che accede ai contributi verrà assegnato un punteggio in base al quale viene quantificato il contributo.

Presentazione domande annualità 2024

L’avviso Mimit del 16 gennaio 2024 stabilisce che dal 1° al 28 febbraio 2024 sarà possibile presentare la domanda per la concessione del contributo 2024, attraverso la piattaforma SICEM.

Le istruzioni operative pubblicate, inoltre, dispongono che:

  • gli importi dei ricavi e delle spese in innovazione tecnologica devono essere riportati senza IVA;
  • vanno allegate le copie in formato pdf delle fatture elettroniche. Deve essere prodotta la documentazione attestante i pagamenti effettuati in relazione alle spese tecnologiche.

Con riferimento alle spese in innovazioni tecnologiche, se la fattura non contiene una descrizione ritenuta esaustiva, il richiedente può allegare una nota descrittiva o una documentazione apposita dalla quale si evinca la natura dell’acquisto.

Non possono essere oggetto di contributo le spese per:

  • lavori di ristrutturazione degli uffici ed annesso mobilio (ad esempio telecamere di videosorveglianza);
  • materiale edilizio;
  • materiale elettrico (ad es. cavi elettrici, prese, intervento elettricista);
  • assistenza tecnica (compresa quella da remoto);
  • spese di manutenzione ordinaria;
  • spese di installazione e collaudo che non siano correlate alla realizzazione delle innovazioni tecnologiche riconosciute. Saranno invece ammissibili gli interventi di installazione e di collaudo, compresi quelli relativi agli impianti elettrici, soltanto se strettamente ed espressamente riconducibili alla realizzazione delle innovazioni tecnologiche riconosciute, per i quali deve essere prodotta la fattura unitamente alla documentazione del relativo pagamento;
  • altre spese accessorie (ad esempio spese di trasporto, di montaggio, di confezionamento).

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