Contributi del Fondo editoria: le date per le domande
Pubblicato il 02 novembre 2023
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Il decreto del Capo Dipartimento per l’informazione e l’editoria del 12 settembre 2023 illustra le modalità per la fruizione dei contributi previsti dagli articoli 3 e 5 del Dpcm 28 settembre 2022.
Tali articoli riguardano il contributo straordinario per le copie vendute e il contributo per gli investimenti in tecnologie innovative effettuati nel 2022.
Le misure fanno parte del “Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria”, che dispone di una dotazione finanziaria di 140 milioni di euro per l'anno 2023 e la cui ripartizione è stata oggetto del Dpcm del 10 agosto 2023.
Analizziamo come è possibile fruire dei contributi.
Contributo a imprese editrici di quotidiani e periodici
Un contributo straordinario, per l’anno 2022, pari a 5 centesimi di euro per ogni copia cartacea di quotidiani e periodici venduti nel corso dell’anno 2021, anche mediante abbonamento, a titolo oneroso in edicola o presso punti di vendita non esclusivi, viene riconosciuto a favore di:
- imprese editrici di giornali quotidiani e periodici, con almeno tre giornalisti inquadrati con contratto di lavoro giornalistico ed in regola con l’adempimento degli obblighi contributivi e previdenziali.
Tra i requisiti richiesti per accedere all’aiuto si segnala:
- il possesso della residenza fiscale in Italia ovvero la presenza di una stabile organizzazione sul territorio nazionale, cui sia riconducibile l’attività commerciale cui sono correlati i benefici;
- l’indicazione, nel Registro delle imprese, del codice di classificazione ATECO 58.13 (edizione di quotidiani) e 58.14 (edizione di riviste e periodici);
- l’iscrizione al ROC.
Gli interessati sono tenuti ad inoltrare, per via telematica, al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, attraverso la procedura disponibile nel portale impresainungiorno.gov.it, apposita domanda, indicando anche gli estremi del conto corrente intestato all’impresa richiedente il contributo.
NOTA BENE: Non rientrano nell’agevolazione le copie vendute tramite strillonaggio, quelle oggetto di vendita in blocco (pluralità di copie ad un unico soggetto) e quelle per le quali non è individuabile il prezzo di vendita.
Il contributo sarà erogato con accredito sul conto corrente dell’impresa che ha inoltrato domanda.
Contributo per investimenti in tecnologie innovative
Il decreto del Capo Dipartimento per l’informazione e l’editoria del 12 settembre 2023, all’articolo 2, contempla il rilascio di un contributo a fondo perduto per l’anno 2022, per un totale di spesa di 35 milioni di euro, al fine di incentivare gli investimenti orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale nel settore dell’editoria radiofonica e televisiva, da parte di imprese editrici di quotidiani e periodici e delle agenzie di stampa.
Gli investimenti suddetti devono essere orientati all’adeguamento delle infrastrutture e dei processi produttivi per il miglioramento della qualità dei contenuti e della loro fruizione da parte dell’utenza.
Dei 35 milioni, 7,5 milioni di euro sono destinati agli investimenti delle imprese editoriali di giornali e periodici e delle agenzie di stampa.
I richiedenti il contributo devono possedere il codice di classificazione ATECO con le seguenti specificazioni:
- 58.13 (edizione di quotidiani);
- 58.14 (edizione di riviste e periodici);
- 63.91 (attività delle agenzie di stampa).
Anche in questo caso è richiesta ’iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione (ROC).
La domanda, per chi intende accedere al contributo, va presentata per via telematica al Dipartimento per l’informazione e l’editoria – procedura disponibile nel portale impresainungiorno.gov.it – nel periodo compreso tra il 1° dicembre 2023 e il 20 dicembre 2023.
Sono ammesse solo le spese riconducibili ad un progetto complessivo ed organico di investimenti finalizzato all’ammodernamento delle dotazioni tecniche.
Il progetto deve essere asseverato da un professionista iscritto all’Albo degli Ingegneri nel settore degli Ingegneri dell’Informazione, che attesti la rispondenza dello stesso alle finalità richieste dalla misura.
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