Consulta: modifiche delle udienze. Più spazio al dialogo giudice-avvocato
Pubblicato il 01 giugno 2022
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E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 216 del 31 maggio 2022 la delibera della Consulta, con data 24 maggio, recante le modifiche alle “Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale”. A completare il quadro, comunica la stessa Corte costituzionale, un decreto del Presidente, anch’esso disponibile sul sito della Corte.
Dunque, cambio di rotta per i giudizi tenuti davanti alla Consulta.
Si legge nel comunicato della Consulta: “Come già avviene nelle Corti europee e anglosassoni, anche le udienze della nostra Corte costituzionale saranno segnate più dal dialogo (anche serrato) fra giudici e avvocati che non dal (solo) ascolto reciproco di relazioni già scritte”.
Quale sarà la nuova struttura del giudizio?
Vediamo quali sono le principali modifiche apportate al giudizio davanti alla Consulta.
Il giudice relatore, cinque giorni prima di ogni udienza, potrà rivolgere domande scritte agli avvocati della sua causa.
L’udienza inizia con una sintetica introduzione del giudice relatore, di circa 5 minuti, dove saranno esposti i termini essenziali delle questioni.
Nel corso dell’udienza, ogni avvocato potrà, di regola, per quindici minuti esporre le proprie difese e rispondere alle domande scritte del relatore.
Però, ad ogni giudice è data possibilità di interloquire direttamente con gli avvocati, anche interrompendoli con domande e obiezioni, arricchendo così la discussione della causa.
Se vi sono più difensori di una stessa parte o interveniente, dovranno suddividersi il tempo complessivo assegnato alla parte.
Concluse le difese orali o nel corso di esse, ogni giudice può rivolgere brevi domande ai difensori.
Le novità si applicheranno dalle udienze del 21 giugno 2022.
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