Cndcec, slittare adempimenti di novembre. Manovra in CdM

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Cndcec, slittare adempimenti di novembre. Manovra in CdM

Stringono i tempi per la Manovra 2021. La Legge di bilancio, tra poche ore in CdM per un secondo ok, dovrebbe vedere la luce a fine dicembre, con un nuovo scostamento ed un Ristori-ter.

Le misure restano quelle anticipate, c’è spazio per il bonus 100 euro, la decontribuzione al Sud, l’assegno unico per i figli, la reintrodurre l’assegno di ricollocazione per i disoccupati, divieto di licenziamenti allungato fino alla fine di marzo 2021 (il decreto Ristori ha esteso la scadenza al 31 gennaio 2021).

Intanto, il presidente Cndcec, Miani, scrive al ministro Mef, Gualtieri, tornando sulla richiesta già avanzata in audizione sul decreto Ristori, in Commissione Finanze del Senato.

Dal momento che molti studi professionali sono impossibilitati a lavorare causa Covid-19, il Consiglio nazionale chiede lo slittamento dei termini di tutti gli adempimenti in scadenza nelle prossime settimane: “avanzare quanto prima la proposta al Presidente del Consiglio di emanare un apposito DPCM ex art. 12 co. 5 DLgs. 241/97, recante il più ampio slittamento possibile – e comunque per lo meno fino alla fine del corrente anno – di tutti gli adempimenti in scadenza nelle prossime settimane, a cominciare da quelli concernenti il termine del 30 novembre 2020 per la presentazione delle dichiarazioni annuali ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP”.

COVID-19, Cndcec a Gualtieri. Si chiede il possibile

Nella missiva si spiega che l’articolo 12 comma 5 del Decreto Legislativo 9 luglio 1997, n. 241, consente di modificare “i termini riguardanti gli adempimenti” dei contribuenti, dei sostituti e dei responsabili d’imposta “relativi a imposte e contributi di cui al presente decreto”, laddove ciò risulti opportuno per tenere conto “delle esigenze generali dei contribuenti, dei sostituti e dei responsabili d’imposta o delle esigenze dell’amministrazione”. Tale modifica può essere disposta “con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro competente”.

In molti studi professionali, si legge, si sta verificando una situazione di oggettivo impedimento lavorativo, derivante dalla malattia conclamata da Covid 19 o dalla necessità di isolamento prudenziale, riguardanti sia i professionisti sia i loro collaboratori: “Di tale situazione ha del resto preso atto anche il Decreto Legge 28 ottobre 2020 n. 137 (c.d. “Decreto Ristori”), laddove all’articolo 9 ha disposto un primo slittamento del termine per la dichiarazione dei sostituiti d’imposta dal 30 ottobre al 10 dicembre 2020”.

La “misura ponte”, chiesta dai commercialisti, servirebbe a coprire l’emergenza in attesa dell’emanazione di una più puntuale disciplina legislativa riguardante gli effetti della malattia da COVID-19 riguardante i professionisti sugli adempimenti amministrativi, fiscali e contributivi ad essi affidati.

Focalizza l’emergenza sui prevedibili fallimenti delle aziende il presidente Anc, Cuchel, che ammonisce: “Sospendere subito le procedure fallimentari”.

L’appello è diretto a Governo e Parlamento per salvare le Pmi dalla crisi profonda aggravata dal Coronavirus: “Se davvero vogliamo salvare decine di migliaia di aziende italiane dobbiamo senza alcun indugio procedere alla sospensione immediata delle procedure fallimentari a carico delle piccole e medie imprese, in particolare per le istanze nate dalla crisi provocata dal nuovo coronavirus”.

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