Cndcec, non piace il decreto che fissa i compensi per gli amministratori giudiziari
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 11 maggio 2015
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“Non condivisibile nel metodo e nel merito”. Questo il commento a caldo del Consiglio nazionale dei commercialisti alla notizia dell'approvazione dello schema di Dpr recante disposizioni in materia di modalità di calcolo e liquidazione dei compensi degli amministratori giudiziari iscritti nell’albo.
Il testo del decreto approvato dal Consiglio dei ministri di venerdì 8 maggio 2015, sul quale verrà ora acquisito il parere del Consiglio di Stato, oltre a fornire indicazioni sulle modalità di calcolo e liquidazione dei compensi degli amministratori giudiziari iscritti nell’albo, detta anche alcuni principi ai quali la disciplina deve attenersi, specificando che è possibile prevedere: tabelle di liquidazione differenziate per singoli o gruppi di beni e per i beni costituiti in azienda; diversificazione del compenso sulla base di scaglioni commisurati al valore dei beni o dei beni costituiti in aziende, con possibilità di un eventuale aumento o diminuzione dello stesso nell'ambito di percentuali da definirsi e, comunque, non eccedenti il 50 per cento.
Le prime reazioni
Il testo approvato dal Consiglio dei ministri non è condivisibile perché penalizza un’attività complessa e delicata che porta spesso i professionisti ad operare in contesti criminali.Pertanto, secondo quanto affermato da Maria Luisa Campise, consigliere nazionale con delega alle funzioni giudiziarie del Cndcec, se le anticipazioni trapelate sul testo venissero confermate i professionisti ne uscirebbero profondamente penalizzati.
Infatti, si tratta di un provvedimento nato nell’assoluta mancanza di condivisione con i rappresentanti delle categorie professionali di riferimento, quali dottori commercialisti ed avvocati. La condivisione, invece, sarebbe risultata del tutto indispensabile soprattutto visto che si tratta di una materia così complessa e delicata nella quale il professionista è chiamato a svolgere, in contesti spesso criminali, attività non parificabili a quelle svolte da altri professionisti, come, per esempio, il curatore fallimentare.
Il Cndcec propone, così, un rimedio che consiste nel coordinare il testo appena approvato con i lavori della Commissione Giustizia, che sta esaminando il progetto organico di modifica al Codice antimafia, in particolare prevedendo il trasferimento delle competenze dell’Agenzia nazionale al momento della confisca definitiva e la conseguente permanenza dell’amministratore giudiziario fino a quel momento.
- ItaliaOggi del 9 maggio 2015, p. 30 - Professionisti penalizzati - Pacelli - www.giustizia-amministrativa.it
- governo.it - Consiglio dei ministri n. 63 - AMMINISTRATORI GIUDIZIARI ISCRITTI ALL’ALBO
- cndcec.it - Sbagliato decreto compensi amministratori giudiziari
- .Il Sole 24 Ore del 9 maggio 2015 - Norme e Tributi, p. 14 - Amministratori giudiziari, fissati i compensi - E.B.
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