Cndcec. Aiuti a professionisti e aziende interessati dal Coronavirus

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Il Cndcec ha inviato al sottosegretario del Ministero del Lavoro e all’attenzione dell’INPS una serie di proposte per sostenere i professionisti e le aziende in crisi per l’emergenza Coronavirus.

Già nei giorni scorsi, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili si è fatto portavoce della richiesta di sospensione degli adempimenti fiscali, ed ora avanza richieste urgenti per sostenere imprese e lavoratori più a rischio.

In primo luogo, secondo il Cndcec, è necessario sospendere fino al 31 luglio gli adempimenti e i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, non solo per i datori di lavoro e per i titolari di reddito di lavoro autonomo o d’impresa che svolgono l’attività o risiedono nei Comuni in “quarantena”, ma anche per le aziende che non operano nelle aree sottoposte a restrizione, ma si avvalgono di intermediari che risiedono in tali zone.

Inoltre, è necessario attivare gli ammortizzatori sociali anche per i dipendenti delle aziende non ubicate nei Comuni interessati direttamente dal Covid-19, ossia per i lavoratori di quelle aziende collocate all’esterno, se colpite da ordinanze di chiusura e limitazioni.

Il Consiglio nazionale suggerisce, dunque, l’attivazione della CIGO (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria) e del FIS (Fondo d’Integrazione Salariale) per eventi di forza maggiore anche per quelle attività che, comportando aggregazioni in luogo pubblico o privato, anche di natura sportiva, svolte in luoghi chiusi o aperti al pubblico, sono state sospese e sempre per le aziende non ubicate nei Comuni interessati per i dipendenti che lì risiedono.

Da ultimo, nella nota inviata al Ministero del Lavoro si auspicano misure straordinarie per i datori di lavoro per i quali la normativa prevede solo l’attivazione della CIGS e l’adozione di forme di sostegno per le PMI ed i lavoratori autonomi anche tramite Fondi Regionali.