Chiamata di terzo Scelta della parte

Pubblicato il



Chiamata di terzo Scelta della parte

Legale esente da responsabilità se non insiste

L’attività di persuasione del cliente al compimento o non di un atto, ulteriore rispetto all’assolvimento dell’obbligo informativo, è concretamente inesigibile, oltre che contrastante con il principio secondo cui l’obbligazione informativa dell’avvocato è un’obbligazione.

E’ sulla base di questa considerazione che la Corte di cassazione, con sentenza n. 7708 del 19 aprile 2016, ha rigettato il ricorso con cui una società, cliente di un avvocato, aveva chiesto la risoluzione, per inadempimento, del contratto d’opera concluso con quest’ultimo, con conseguente accertamento negativo del credito professionale e condanna del legale al risarcimento del danno.

La ricorrente aveva lamentato, in particolare, l’omessa chiamata in causa di terzo in manleva.

Tuttavia, era la società medesima che, all’esito dell’informazione resa in proposito dal legale, aveva scelto di non dare seguito alla predetta chiamata. Tale valutazione di opportunità – avevano quindi ritenuto i giudici di appello - era rimessa al cliente e non sindacabile dal difensore.

Sul punto la Suprema corte ha ricordato come il difensore non avesse il dovere di insistere per ottenere il consenso della parte alla chiamata di terzo. La diligenza cui era tenuto, infatti, era stata assolta nel momento in cui il patrocinato era stato informato dell’opportunità della chiamata.

 

Ricevi GRATIS la nostra newsletter

Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.

Richiedila subito