Azienda in crisi? I contributi vanno comunque pagati
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 26 maggio 2011
Condividi l'articolo:
Secondo la Terza sezione penale della Cassazione - sentenza n. 20845 del 25 maggio 2011 - “lo stato di dissesto dell'imprenditore, quale prosegua ciononostante nell'attività d'impresa senza adempiere all'obbligo previdenziale e neppure a quello retributivo, non elimina il carattere di illiceità penale dell'omesso versamento dei contributi”. Ed infatti, i contributi costituiscono un tributo e non parte integrante del salario; ne consegue che gli stessi debbano essere pagati comunque ed in ogni caso, “indipendentemente dalle vicende finanziarie dell'azienda”.
Ciò – spiegano i giudici di legittimità - “trova la sua “ratio” nelle finalità, costituzionalmente garantite, cui risultano preordinati i versamenti contributivi e anzitutto la necessità che siano assicurati i benefici assistenziali e previdenziali a favore dei lavoratori”. La commisurazione del contributo alla retribuzione deve infatti essere considerata quale “mero criterio di calcolo” per la quantificazione del contributo stesso.
- ItaliaOggi, p. 20 – La crisi non esime dal pagare i contributi – Alberici - www.anclsu.com
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 31 - La crisi di impresa non evita il reato – Bellinazzo - www.mef.gov.it
Ricevi GRATIS la nostra newsletter
Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.
Richiedila subitoCondividi l'articolo: