Avvocati: il modello di informativa sull'uso AI del CNF

Pubblicato il



Con la Legge sull'intelligenza artificiale n. 132/2025, il legislatore ha introdotto una disciplina innovativa in materia di professioni intellettuali, imponendo nuovi obblighi di trasparenza per i professionisti che intendano avvalersi di strumenti di Intelligenza IA nello svolgimento della propria attività.

In particolare, l’articolo 13 della legge stabilisce che il professionista debba informare preventivamente il cliente circa l’eventuale utilizzo di tali sistemi, specificandone finalità e modalità.

La norma si inserisce nel più ampio contesto europeo di regolamentazione dell’IA, volto a garantire un equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti fondamentali, in linea con i principi di accountability, trasparenza e responsabilità professionale.

CNF: il modello di informativa AI per gli avvocati

A seguito dell’entrata in vigore della legge (10 ottobre 2025), il Consiglio Nazionale Forense (CNF) – con comunicazione del 13 ottobre 2025, firmata dal Presidente Avv. Francesco Greco – ha diffuso una circolare indirizzata ai Presidenti dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati, allegando uno schema di informativa tipo che gli avvocati possono utilizzare per adempiere al nuovo obbligo.

Il CNF ha sottolineato che tale documento, pur non avendo natura vincolante, rappresenta uno strumento di supporto operativo per assicurare uniformità e correttezza nelle comunicazioni al cliente, in coerenza con i principi del Codice Deontologico Forense e con la normativa sulla protezione dei dati personali.

Contenuto dell’informativa: trasparenza e controllo umano  

Lo schema di informativa predisposto dal CNF prevede che l’avvocato dichiari espressamente che:

  • potrà ricorrere, ove ritenuto utile, all’impiego di sistemi di Intelligenza Artificiale per attività strumentali o di supporto alla prestazione professionale;
  • l’utilizzo di tali strumenti avverrà nel pieno rispetto del GDPR e dei doveri deontologici, al fine di garantire la tutela della riservatezza e della privacy del cliente;
  • l’IA sarà impiegata esclusivamente per funzioni di supporto, quali (a titolo meramente esemplificativo):
  1. la gestione di attività organizzative e di segreteria;
  2. la ricerca normativa e giurisprudenziale;
  3. l’analisi preliminare di documenti;
  4. la predisposizione di bozze o sintesi.
  • ogni risultato prodotto dai sistemi di IA sarà verificato e validato personalmente dal professionista, che ne mantiene la piena responsabilità.

Il modello prevede infine la doppia sottoscrizione dell’avvocato e del cliente, a conferma della presa visione e della comprensione delle informazioni fornite.

Implicazioni deontologiche e operative  

L’obbligo di informativa introdotto dalla Legge n. 132/2025 incide direttamente sull’esercizio della professione forense, integrando i principi di lealtà, diligenza e trasparenza nei confronti del cliente.

L’utilizzo di strumenti di Intelligenza Artificiale non può sostituire il giudizio critico, la valutazione tecnica e la responsabilità personale dell’avvocato, che rimane sempre l’unico titolare dell’attività professionale e dell’elaborazione finale del contenuto.

Dal punto di vista operativo, gli studi legali dovranno:

  • predisporre modelli di informativa conformi alla normativa e conservarne copia firmata;
  • garantire che l’eventuale uso di IA avvenga tramite strumenti conformi al GDPR;
  • aggiornare le proprie procedure interne di data governance e sicurezza informatica;
  • formare il personale sul corretto utilizzo delle tecnologie di IA e sui limiti di responsabilità professionale.

Verso un modello condiviso di trasparenza professionale  

L’iniziativa del Consiglio Nazionale Forense si colloca nel più ampio percorso di adeguamento delle professioni alla Legge n. 132/2025.

In parallelo, Confprofessioni e ANF – Associazione Nazionale Forense hanno diffuso il primo modulo informativo nazionale sull’IA, redatto da un gruppo di giuristi coordinati da Giampaolo Di Marco e Paola Fiorillo, volto a garantire chiarezza e tutela nel rapporto cliente-professionista.

Contestualmente, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) ha predisposto una clausola contrattuale tipo da inserire nei mandati professionali, che ribadisce i principi di responsabilità personale, controllo umano effettivo e diritto del cliente a opporsi all’uso dell’IA, nel rispetto del GDPR e dell’AI Act.

Queste iniziative delineano un quadro unitario di etica, trasparenza e responsabilità nell’impiego dell’Intelligenza Artificiale, rafforzando il ruolo dei professionisti come garanti della correttezza e dell’affidabilità nell’era digitale.

Allegati

Ricevi GRATIS la nostra newsletter

Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.

Richiedila subito