Assegno unico universale: neutralità ai fini ISEE per il 2024
Pubblicato il 15 marzo 2024
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Buone nuove per le famiglie che beneficiano dell'assegno unico universale. Scongiurato il rischio che l'assegno percepito nel 2022 sia computato nel calcolo dell'ISEE per l’anno 2024.
La notizia, frutto delle interlocuzioni intercorse tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l’INPS, è comunicata dal Viceministro, Maria Teresa Bellucci, interrogata sulla questione da esponenti della minoranza nel corso del question time svoltosi in Aula, al Senato, il 14 marzo 2024.
Assegno unico universale per figli a carico
L’Assegno Unico Universale è una misura di welfare familiare introdotta dal 1° marzo 2022 (legge delega 1° aprile 2021, n. 46 e decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230).
L’AUU spetta a tutte le famiglie con figli fiscalmente a carico fino a 21 anni, in particolare:
- per ogni figlio minorenne a carico, a decorrere dal settimo mese di gravidanza;
- per ogni figlio maggiorenne fino all’età di 21 anni, a determinate condizioni
- per ogni figlio disabile a carico senza limiti di età.
L’importo dell’AUU varia in base alla condizione economica del nucleo familiare determinata dall’ISEE valido al momento della domanda nonché in base all’età e al numero dei figli e alla presenza di figli con disabilità all’interno del nucleo familiare.
Sono previste maggiorazioni in caso di figli a carico con disabilità, di madri di età inferiore ai 21 anni, di nuclei familiari numerosi, di entrambi i genitori lavoratori, di nuclei familiari con Isee inferiore ai 25.000 euro.
L’AUU sostituisce altre prestazioni assistenziali some il premio alla nascita 800 euro e il Bonus Bebè e agevolazioni fiscali come le detrazioni sui figli a carico.
I numeri dell’AUU (Osservatorio Assegno Unico e Universale - INPS, comunicato stampa 12 marzo 2024) Per il primo mese di competenza del 2024 sono stati erogati alle famiglie assegni per 1,6 miliardi di euro, che si aggiungono ai 18 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. Sono 5.925.153 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno per il 2024, per un totale di 9.405.684 figli. |
AUU e ISEE
Come si è detto, l’AUU è corrisposto, in presenza di ISEE valido, in base alla fascia ISEE in cui rientra il nucleo familiare.
In assenza di ISEE, sono corrisposti gli importi minimi, salvo corresponsione degli arretrati in caso ISEE attestato entro il 30 giugno.
Infine, se l'ISEE è superiore alla soglia massima prevista (45.574,96 euro per l’anno 2024), l’AUU spetta negli importi minimi.
ISEE nel calcolo dell’AUU
Come evidenziato dal senatore Delrio nell’interrogazione (3-00963 del 15 febbraio 2024) al Ministro del lavoro e delle politiche sociali sul computo dell'assegno unico familiare nel calcolo dell'ISEE, la legge delega 1° aprile 2021, n. 46, all'articolo 1, comma 2, lettera c), stabilisce che "ai fini dell'accesso e per il calcolo delle prestazioni sociali agevolate diverse dall'assegno di cui al comma 1, il computo di quest'ultimo può essere differenziato nell'ambito dell'ISEE, fino al suo eventuale azzeramento".
Inoltre, l'articolo 8 del decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230, dispone che "l'assegno non concorre alla formazione del reddito complessivo di cui all'articolo 8 del testo unico delle imposte sui redditi".
Considerando che l'assegno unico universale percepito nel 2022 dovrebbe essere considerato nel calcolo dell'ISEE del 2024 al pari di altri redditi, si evidenzia nell’interrogazione che si configurerebbe una situazione del tutto irragionevole.
Molti nuclei familiari, soprattutto quelli numerosi, che hanno goduto di un notevole aumento dell'ISEE si troverebbero svantaggiate o addirittura nell’impossibilità di fruire di prestazioni sociali agevolate.
La situazione è ancora più paradossale se solo si tiene conto che l’assegno unico familiare ha sostituito gli assegni familiari, anch’essi computati nel calcolo dell'ISEE, ma con esclusione delle detrazioni per figli a carico, assorbite dall’AUU e che "pesano" nel computo dell'ISEE in misura maggiore, mediamente almeno il doppio, rispetto al regime fiscale precedente.
Insomma un vicolo cieco che potrebbe mettere in seria difficoltà le famiglie. Come il Governo intende porvi rimedio?
Verso la riforma dell'ISEE
Il Viceministro Bellucci ricorda innanzitutto i criteri di computo dell'assegno unico universale nell'indicatore della situazione economica equivalente, cd. ISEE.
Nel dettaglio, l'articolo 4, comma 2, lettera f), del regolamento ISEE (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 dicembre 2013, n. 159, in combinato disposto con la previsione del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42), dispone, che i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità, laddove non rientranti nel reddito complessivo ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), e quindi esenti, per ragioni diverse dalle condizioni di disabilità, rientrino nel calcolo dell'indicatore della situazione reddituale dell'ISEE.
Da tali disposizioni consegue che l'assegno unico universale percepito nel 2022 sarà considerato nel calcolo dell'ISEE del 2024 per tutte le altre prestazioni.
Il Viceministro Bellucci fa presente di avere al riguardo interpellato espressamente l'INPS.
In base all’articolo 2-sexies del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42, in sede di determinazione degli importi di assegno unico universale per un soggetto che ne è già beneficiario, l'INPS è tenuto a sottrarre dal valore dell'ISEE l'importo della stessa prestazione percepito nel secondo anno precedente la presentazione della dichiarazione sostitutiva unica (DSU) rapportato al corrispondente parametro della scala equivalente.
Gli enti erogatori di tali trattamenti, ai fini dell'accertamento dei requisiti per il mantenimento del trattamento stesso, sono tenuti a sottrarre dal valore dell'ISEE l'ammontare del trattamento percepito dal beneficiario, eventualmente valorizzato nell'ISEE medesimo, rapportato al corrispondente parametro della scala di equivalenza.
Pertanto, ai fini dell'erogazione e delle mensilità dell'assegno unico universale, per l'anno 2024 l'ISEE non terrà conto di quanto ricevuto per lo stesso assegno nel corso dell'anno 2022.
Il Viceministro Bellucci inoltre fa presente che si tratta solo di una prima risposta immediata finalizzata ad impedire ricadute negative sull’assegno unico universale, ma il Governo è intenzionato a riesaminare e rivedere alcuni aspetti della disciplina dell'ISEE.
A tal fine è stato avviato un tavolo tecnico che vede impegnati il Ministero del lavoro e delle politiche sociali insieme al Ministero dell'economia e delle finanze, al Dipartimento delle politiche della famiglia e al Dipartimento per le politiche in favore delle persone con disabilità per individuare le aree di intervento critiche e prospettare possibili soluzioni.
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