Amianto sul lavoro. UE: verso livelli di esposizione inferiori rispetto al passato

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Amianto sul lavoro. UE: verso livelli di esposizione inferiori rispetto al passato

Il Parlamento europeo, nel corso della riunione del 3 ottobre 2023, ha approvato in via definitiva una direttiva che mira ad assicurare una maggiore protezione dei lavoratori dall'amianto.

La risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 3 ottobre 2023 sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio modifica la direttiva 2009/148/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro (COM(2022)0489 – C9-0321/2022 – 2022/0298(COD)).

A essere oggetto di regolamentazione sono tutte le ipotesi di esposizione all'amianto ivi compresa quella passiva, in cui anche i lavoratori che operano vicino a una persona che lavora con materiali contenenti amianto o in locali in cui si sta verificando il deterioramento di materiali contenenti amianto presenti nella struttura degli edifici sono esposti all'amianto, e quella secondaria, in cui le persone sono esposte alle fibre di amianto che i lavoratori esposti professionalmente portano a casa soprattutto attraverso i loro indumenti o capelli.

Nuovi valori limite

Il legislatore UE, con la risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 3 ottobre 2023, si propone di migliorare la protezione dei lavoratori esposti all'amianto, sulla base dei nuovi sviluppi scientifici e tecnologici, rivedendo il valore limite di esposizione professionale e la metodologia di misurazione per l'amianto.

Il limite obbligatorio di esposizione professionale (OEL) sarà dieci volte più basso di quello attuale, poiché il valore limite sarà ridotto da 0,1 a 0,01 fibre di amianto per centimetro cubo (cm³), soglia che entrerà in vigore immediatamente, senza un periodo di transizione.

Entro massimo sei anni dall’entrata in vigore della direttiva, i Paesi UE dovranno passare a una tecnologia più moderna e sensibile in grado di rilevare anche le fibre, ovvero la microscopia elettronica. Avranno quindi la possibilità di abbassare il livello a 0,002 fibre di amianto per cm³, escluse le fibre sottili, o a 0,01 fibre di amianto per cm³, incluse le fibre sottili.

I campioni vanno prelevati a intervalli regolari, durante specifiche fasi operative in situazioni rappresentative e realistiche in cui i lavoratori sono esposti alla polvere di amianto.

DPI e formazione dei lavoratori

A protezione i lavoratori ricevono e indossano appositi dispositivi di protezione individuale. Gli indumenti inoltre dovranno essere puliti in modo sicuro e ci sarà una procedura di decontaminazione.

I lavoratori infine devono essere sono adeguatamente formati. Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile e deve consentire di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie in materia di prevenzione e sicurezza, conformemente al diritto e alle prassi nazionali applicabili nel luogo in cui si svolgono i lavori.

Obblighi del datore di lavoro

I datori di lavoro devono adottare ogni misura necessaria volta a individuare la presenza di materiali a potenziale contenuto di amianto, eventualmente chiedendo informazioni ai proprietari dei locali o ottenendole da altre fonti di informazione, compresi i registri pertinenti.

Se tali informazioni non sono disponibili, il datore di lavoro deve garantire lo svolgimento di un esame della presenza di materiali contenenti amianto, da parte di un operatore qualificato, conformemente alle leggi e alle prassi nazionali e dovrebbe ottenere il risultato di tale esame prima dell'inizio dei lavori.

Prima di effettuare lavori di demolizione o rimozione dell'amianto, le imprese dovrebbero ottenere dalle autorità competenti autorizzazioni rinnovabili conformemente al diritto e alle prassi nazionali.

Step successivi 

Dopo l’adozione formale del Consiglio, la legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'UE ed entrerà i in vigore.

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