Al voto l’emendamento che tenta di reintrodurre la mediazione obbligatoria

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Presso la Commissione Industria del Senato verrà votato, presumibilmente il 27 novembre, un emendamento al Decreto legge Sviluppo-bis che mira a reintrodurre la mediazione obbligatoria dopo la dichiarazione di incostituzionalità resa dalla Consulta il 24 ottobre.

L'emendamento prevedrebbe un periodo di tre anni (sino al 2015) per testare la conciliazione come condizione di procedibilità nelle controversie relative ad alcune materie il cui numero viene ristretto rispetto alla versione originaria. Escluse, in particolare, le liti di speciale complessità come in materia di divisioni, successioni, patti di famiglia e diffamazione a mezzo stampa.  

Il procedimento di mediazione verrebbe dimezzato nei tempi passando dai 4 ai 2 mesi con previsione di un primo incontro “filtro” entro 30 giorni dal deposito della domanda. In caso di mancato raggiungimento di un accordo entro il primo incontro, l'importo massimo complessivo dell'indennità comprese le spese di avvio del procedimento che ciascuna parte dovrebbe corrispondere al mediatore è di 80 euro per le liti di valore sino a 1.000 euro, di 120 euro per le liti di valore sino a 10.000 euro, di 200 euro per le liti sino a 50.000 euro, di 350 euro per le controversie sino a 500.000 euro e di 500 euro le liti di valore superiore.

L'assistenza legale diverrebbe obbligatoria nel momento della formulazione della proposta da parte del mediatore formula.
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