AIDC. Fatturazione elettronica, la flat tax estesa non riduce la richiesta di professionisti contabili

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AIDC. Fatturazione elettronica, la flat tax estesa non riduce la richiesta di professionisti contabili

La flat tax per ricavi fino a 65mila euro non determinerebbe alcuna diminuzione della richiesta di servizi professionali di natura contabile.

Ad affermarlo è il presidente dell’AIDC , Andrea Ferrari, in base ad uno studio condotto dall’Osservatorio economico, diretto da Davide Stasi, in collaborazione con l’Associazione italiana dottori commercialisti (AIDC), sull'impatto della fatturazione elettronica a circa due mesi dall’entrata in vigore dell’obbligo.

Fatturazione elettronica e flat tax a 65mila: solo il 22% delle persone fisiche con partita Iva

Con un comunicato stampa del 30 ottobre 2018, si evidenzia che - dallo studio in argomento, sulle dichiarazioni presentate l’anno scorso - in caso di estensione della “flat tax” ai ricavi fino a 65mila euro, il 78% delle persone fisiche titolari di partita Iva verrebbe escluso dall’obbligo di fatturazione elettronica. Sul totale di 3.791.799 contribuenti con partita Iva, infatti, ben 2.937.945 fatturano meno di 65mila euro l’anno.

Secondo il presidente AIDC: “Si sta generando intorno al tema della fatturazione elettronica un clima millenarista, da fine del mondo. Da una parte le software house vedono la prospettiva di acquisire una clientela diretta, per così dire scavalcando la ‘mediazione’ dei commercialisti, inondando imprenditori e partite Iva di offerte ‘prima che sia troppo tardi’. D’altra parte qualcuno, anche nell’ambito della categoria, alimenta un fatalismo e vane attese di proroga, infondate dichiarazioni di vaga incostituzionalità e diversa illegittimità, alla ricerca di un consenso fondato sul nulla.”.

Ma in realtà, spiega Andrea Ferrari, sarebbe sufficiente guardare un po’ oltre il proprio naso: la fattura elettronica è stata introdotta in altri paesi da alcuni anni, in particolare in America Latina; in Brasile l’introduzione è stata completata nel 2010 senza determinare alcuna diminuzione della richiesta di servizi professionali di natura contabile (il numero degli addetti contabili in Brasile è aumentato successivamente al 2010).

Guardando al nostro Paese, inoltre, il combinato effetto dei diversi provvedimenti in corso di entrata in vigore deve essere esaminato in maniera combinata.

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