Affitti brevi, al via la sperimentazione della Banca dati nazionale
Pubblicato il 31 maggio 2024
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Grandi novità per il settore degli affitti brevi e del turismo stanno per entrare in vigore in Italia: tale rivoluzione avverrà grazie all'introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) e alla creazione della Banca dati nazionale delle strutture ricettive. Queste iniziative, che partono con una sperimentazione in Puglia, mirano a regolamentare e rendere trasparente il mercato degli affitti brevi e turistici, contribuendo significativamente al controllo del sommerso e all'incremento della sicurezza per turisti e residenti.
Questa piattaforma digitale, sviluppata dal Ministero del Turismo in collaborazione con le regioni e le province autonome, prende il via a seguito del parere positivo dalla Conferenza Stato-Regioni.
Vediamo quali saranno le principali novità per il mercato degli affitti brevi, come si avvierà la fase di sperimentazione e come questa verrà, poi, estesa alle altre Regioni d'Italia.
Conferenza Stato-Regioni, approvato il decreto per la Banca dati nazionale
La Conferenza Stato-Regioni ha espresso un parere favorevole al decreto che regola l'interoperabilità della Banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve e per finalità turistica (BDSR), una piattaforma digitale innovativa sviluppata dal Ministero del Turismo in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome.
Questa approvazione permette l'avvio del progetto a partire dal 3 giugno 2024, con la Puglia che fungerà da regione pilota.
La piattaforma BDSR, che mira a stabilire parametri omogenei e processi standardizzati a livello nazionale, è concepita per facilitare la mappatura e il monitoraggio del settore ricettivo, promuovendo la trasparenza e la tutela del consumatore. Inoltre, permette ai titolari di strutture e locatori di ottenere il Codice identificativo nazionale (CIN) necessario per la pubblicazione degli annunci e l'esposizione delle proprietà.
La sperimentazione della BDSR sarà seguita dall'implementazione graduale in tutte le Regioni e Province Autonome italiane, come dichiarato dal ministro del Turismo Daniela Santanchè, evidenziando il ruolo cruciale della cooperazione tra diverse entità governative nel raggiungimento di obiettivi significativi per il settore turistico e nella lotta contro l'abusivismo.
Affitti brevi, le novità del Decreto Anticipi
A livello normativo è da ricordare che le suddette novità per le locazioni brevi sono state introdotte nel nostro ordinamento dal cosiddetto Decreto Anticipi, che rappresenta una svolta normativa significativa, modificando il regolamento UE in vigore per meglio regolare il mercato degli affitti temporanei in Italia.
L'articolo 13-ter del Decreto legge n. 145/2023, recante “Disciplina delle locazioni per finalità turistiche, delle locazioni brevi, delle attività turistico-ricettive e del codice identificativo nazionale”, infatti, mira a introdurre un sistema più strutturato e uniforme per la gestione delle locazioni brevi, imponendo nuovi obblighi a affittuari e proprietari di immobili.
NOTA BENE: Gli operatori del settore dovranno ora ottenere un Codice Identificativo Nazionale (CIN) per ogni immobile messo a disposizione sul mercato, al fine di assicurare maggiore trasparenza e un controllo più efficace del settore.
Cos'è il Codice Identificativo Nazionale?
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è un elemento chiave nell'ambito delle locazioni turistiche e brevi in Italia.
Introdotto per incrementare la trasparenza e la regolamentazione del settore, il CIN è un numero unico assegnato a ciascuna unità immobiliare che viene utilizzata per finalità turistiche, sia per brevi periodi che per soggiorni più estesi. L'obiettivo principale di questo codice è facilitare il monitoraggio e la gestione delle attività turistico-ricettive, assicurando che tutte operino in conformità con le normative vigenti.
Il CIN è assegnato e gestito dal Ministero del Turismo. La procedura per l'ottenimento del CIN prevede la presentazione telematica di un'istanza da parte del locatore o del gestore della struttura turistica, accompagnata da una dichiarazione sostitutiva che attesta i dati catastali dell'unità immobiliare o della struttura. Il processo di assegnazione del CIN varia in base alla regione o provincia autonoma di riferimento, considerando le specifiche normative locali e l'esistenza di eventuali codici regionali o provinciali già in uso.
Importante è che ogni immobile adibito a locazione turistica esponga visibilmente il CIN all'esterno e lo includa in ogni annuncio pubblicato, a garanzia di trasparenza e conformità. Gli intermediari immobiliari e i gestori di portali online sono altresì tenuti a indicare il CIN nei loro annunci. Inoltre, tutte le unità immobiliari devono rispettare stringenti norme di sicurezza, inclusa la dotazione di dispositivi per la rilevazione di gas e monossido di carbonio e di estintori portatili, posizionati strategicamente per garantire la sicurezza degli occupanti.
La Banca dati nazionale delle strutture ricettive
La Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive è una piattaforma centralizzata, gestita dal Ministero del Turismo, che consente la registrazione sistematica di tutte le unità immobiliari utilizzate per fini turistici, garantendo un controllo efficace sul mercato delle locazioni brevi.
Funzionando attraverso un processo di registrazione online, la banca dati richiede che ogni struttura o immobile riceva un Codice Identificativo Nazionale (CIN). Questo codice non solo facilita la gestione e il tracciamento delle proprietà, ma è anche essenziale per la loro legalità e visibilità nel mercato. Attraverso l'inserimento di queste informazioni nella banca dati, il Governo assicura una maggiore trasparenza e contribuisce alla lotta contro l'abusivismo nel settore delle locazioni turistiche.
L'implementazione della banca dati ha trasformato il modo in cui i dati vengono raccolti e utilizzati, permettendo alle autorità di avere accesso a informazioni aggiornate e dettagliate riguardo alla distribuzione e alle caratteristiche delle strutture ricettive su scala nazionale. Questa organizzazione contribuisce significativamente all'ottimizzazione della pianificazione turistica e all'ampliamento delle politiche di sicurezza e qualità dell'ospitalità italiana.
Affitti brevi, sperimentazione della BDSR. Si parte dalla Puglia
La Puglia si appresta a essere il banco di prova per la sperimentazione della Banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve come previsto dal Decreto Anticipi. In questa Regione, la piattaforma sarà operativa a partire dal 3 giugno 2024, ore 9.00.
Con l’attesa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento entro il 1° settembre 2024, si innescano tempi cruciali: a partire da quella data, sarà attivato un conto alla rovescia di 60 giorni per l'entrata in vigore completa del nuovo sistema.
Dalla pubblicazione, infatti, gli operatori del settore avranno un termine di due mesi per conformarsi alle nuove normative prima che prendano effetto le sanzioni. Questo periodo transitorio è essenziale per permettere agli interessati di adeguarsi, ottenere il Codice Identificativo Nazionale (CIN) e assicurarsi che tutti gli annunci di locazione e le strutture espongano visibilmente il codice. Gli inadempienti rischiano multe sostanziose, da 500 a 8.000 euro, a seconda della violazione.
Inoltre, sarà obbligatorio per le strutture ricettive dotarsi di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e monossido di carbonio e di estintori portatili. Queste misure di sicurezza devono essere implementate per prevenire rischi e garantire la sicurezza degli ospiti, con sanzioni che possono raggiungere i 6.000 euro per le mancanze.
La fase di sperimentazione iniziata in Puglia serve, dunque, non solo a testare l'efficacia del sistema, ma anche a permettere agli operatori di prepararsi adeguatamente prima dell'applicazione completa delle norme, stabilendo un modello per le altre Regioni italiane che seguiranno nel percorso di adeguamento alla nuova normativa BDSR.
Nella fase iniziale, le Regioni caricheranno nella banca dati nazionale un insieme essenziale di informazioni necessarie per identificare ciascuna struttura, formando così la base dell'archivio nazionale. Oltre a questi dati essenziali, le Regioni avranno la possibilità di inviare ulteriori informazioni, facilitando il raggiungimento dell'interoperabilità. Una volta completata questa fase, i gestori di strutture che possiedono già codici regionali potranno accedere alla piattaforma utilizzando lo Spid. Questo permetterà loro di consultare le strutture associate al proprio codice fiscale, completare i dati mancanti e acquisire il Codice Identificativo Nazionale (CIN). Coloro che non dispongono ancora del codice avranno la possibilità di richiederlo partendo da zero.
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