Accordo politico su riduzione aliquote Irpef e taglio Irap
Pubblicato il 26 novembre 2021
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E’ stato trovato, ieri 25 novembre 2021, l'accordo politico tra il ministro dell'economia Daniele Franco e i rappresentanti dei partiti di maggioranza sull'operazione strutturale di taglio delle tasse, dal 2022, da 8 mld da inserire, dopo la formalizzazione dell’intesa, come emendamento nella prossima legge di bilancio.
Riforma delle aliquote Irpef: si passa da 5 a 4
Dal 1° gennaio 2022 il fisco italiano troverebbe la modifica della tassazione dei redditi Irpef con la riduzione delle aliquote da 5 a 4, così rimodulate:
- permane al 23% la prima aliquota IRPEF per redditi fino a 15.000 euro;
- tra 15.000 e 28.000 euro si passa al 25%;
- tra 28mila e 50 mila euro l’aliquota viene fissata al 35%;
- per i redditi sopra i 50mila euro l'aliquota è del 43%.
Secondo i primi studi del nuovo impianto di tassazione, a beneficiarne sarebbero i redditi medio-bassi, compresi tra i 28.000 e i 40.000 euro lordi.
La modifica dovrebbe essere accompagnata da una ridefinizione del sistema delle detrazioni IRPEF, che potrebbe toccare anche il bonus Renzi. Ma la questione è ancora in discussione.
Sulla no tax area si registra una modifica solo per gli autonomi con un aumento a 5500 euro del reddito esente, mentre rimane fermo il limite di 8.174 euro per gli altri casi.
Riforma Irap: stop del tributo per imprenditori e professionisti individuali
Per imprenditori e professionisti che svolgono la loro attività in forma individuale, anche in presenza di autonoma organizzazione, il 2022 potrebbe portare l’eliminazione dell’Irap. Sarebbero incluse anche le startup innovative.
Per le altre imprese resta il tributo regionale, così come per professionisti costituiti in forma collettiva.
E’ un primo passo verso la totale cancellazione dell’imposta prevista dalla delega di riforma fiscale.
Dunque, le novità in materia di Irap per il nuovo anno vedono lo stop per tutti i lavoratori autonomi, esercenti arti e professioni, imprenditori che svolgono la propria attività in forma individuale, pur se strutturati con dipendenti e collaboratori e beni strumentali in numero e di dimensione significativa.
Sembrerebbero comprese nel taglio anche le startup innovative, ossia le società costituite da non più di 60 mesi, con un valore della produzione non superiore a 5 milioni e con i requisiti richiesti dal Dl n. 179/2012.
Dovranno ancora, invece, fare i conti con l’imposta regionale le società di persone e di capitali nonché le associazioni professionali.
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