Abuso del diritto per la banca che usa strumenti finanziari per conseguire vantaggi fiscali
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 01 dicembre 2010
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La Commissione tributaria provinciale di Reggio Emilia, con sentenza n. 242/01/10 del 29 novembre 2010, ha respinto il ricorso presentato dalla Holding Credito Emiliano Spa avverso un avviso di accertamento con cui il Fisco le aveva contestato, per l'anno d'imposta 2004, un reddito ai fini Ires maggiore rispetto a quello dichiarato.
La vicenda discende dall'utilizzo, da parte della Banca, di alcuni prodotti finanziari grazie ai quali la stessa aveva conseguito un vantaggio fiscale. In particolare, detti strumenti erano strutturati in maniera tale che chi partecipava all'operazione, grazie all'utilizzo della ripartizione pro-quota, poteva monetizzare i crediti d'imposta riconosciuti con un effetto moltiplicatore su più beneficiari. L'utilizzo degli strumenti finanziari – secondo il Fisco – era volto proprio alla riduzione del conto fiscale attraverso operazioni su titoli brasiliani generatrici di credito di imposte figurativo e operazioni su azioni di società residenti nel Regno Unito quotate nei mercati regolamentati.
La messa in atto di dette operazioni è stata qualificata dai giudici della Commissione provinciale come un abuso del diritto in quanto, nella specie, era stato ravvisato un uso improprio delle convenzioni contro la doppia imposizione. Inoltre, non erano ravvisabili “valide ragioni economiche” a supporto delle operazioni stesse.
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 35 - La banca cade sull'abuso di diritto – Bellinazzo_fonte:www.mef.gov.it
- ItaliaOggi, p. 43 – Banche e pro quota stretta fiscale – G. Poggiani_fonte:www.finanza.tgcom.mediaset.it
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