Voluntary disclosure, il Senato approva. L'Agenzia sceglie gli uffici
Pubblicato il 29 ottobre 2015
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Il Dl 153/2015, che proroga i termini per le procedure di rientro dei capitali detenuti all'estero, ha ottenuto il via libera del Senato ed ora è pronto per l'esame della Camera.
Durante il passaggio a palazzo Madama, sono stati approvati alcuni emendamenti che apportano correzioni alle disposizioni del provvedimento sulla voluntary disclosure in materia di privacy, competenza degli uffici delle Entrate e lotta all'evasione internazionale.
Redditi di cittadini non più residenti all’estero
Dibattito ferrato si è avuto tra il Governo e alcuni gruppi parlamentari su alcuni emendamenti trasversali relativi ai redditi detenuti da cittadini non più residenti all’estero, ma iscritti in passato all’Anagrafe dei residenti all’estero (Aire).
Le proposte di modifica al Dl 153/2015 sono state trasformate in ordine del giorno e accolte all'ultimo minuto proprio al fine di ottenere che “le somme detenute all’estero da cittadini non più residenti all’estero presso conti correnti bancari, purché accantonate durante il periodo di iscrizione all’Aire, nonché le somme derivanti dalla vendita di beni immobili detenuti all’estero, purché realizzati durante il periodo di iscrizione all’Aire”, fossero assoggettate ai fini delle imposte dirette, su istanza del contribuente, all’aliquota del 5%, anziché all’aliquota ordinaria
Deroga principio territorialità per le istanze a rischio
E' stata poi introdotta anche la norma “salva-privacy” che riconosce la possibilità all'Agenzia delle Entrate, relativamente alle istanze che giungeranno a partire dal 10 novembre, con esclusione dunque di quelle in via di perfezionamento, di riconoscere la loro lavorazione presso un ufficio dell'Agenzia diverso da quello competente per territorio (per esempio le procedure di rientro volontario di capitali di un contribuente di Milano potranno essere svolte da un ufficio di Bari).
In tal modo, con la deroga al principio di territorialità delle istanze di rientro (articolo 58 del Dpr 600/ 1973), l’Agenzia avrà il potere di regolamentare l’invio delle istanze e delle integrative “sensibili”.
Fine segreto bancario con il Liechtenstein
Sul fronte internazionale, è stato firmato l’accordo tra il Liechtenstein e la Ue sullo scambio di informazioni relative ai conti correnti esistenti a partire dal 2016. Al fine di rafforzare la lotta all'evasione internazionale si è raggiunto un altro accordo per lo scambio automatico di informazioni bancarie a partire dal 1° gennaio 2016. Lo scambio sarà attivato dal gennaio 2017.
Imu e Tasi fuori dal Dl di proroga
La sanatoria per le delibere fiscali con gli aumenti di Imu, Tasi, addizionali Irpef o altri tributi minori, che risultano approvate in ritardo, non è piaciuta al presidente del Senato, Pietro Grasso, che è intervenuto all'ultimo minuto, prima dell'approvazione del Dl sulla voluntary disclosure al Senato, per stralciarla dal testo di conversione in legge del decreto 153/2015. La santoria delle delibere tardive cerca, dunque, spazio in un nuovo decreto.
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 43 - Voluntary, istanze anche «fuori sede» - Bellinazzo
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 45 - Imu e Tasi, sanatoria sulle delibere tardive nel Dl salva-Regioni - Trovati
- ItaliaOggi, p. 32 - Voluntary in moto - Grigolon
- eDotto.com – Edicola 28 ottobre 2015 - Voluntary disclosure, più facile lavorare le pratiche di adesione – Moscioni
- eDotto.com – Edicola 28 agosto 2015 - Scambio di informazioni. Fine del segreto bancario con Svizzera, Monaco, Liechtenstein e Vaticano – Moscioni
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