Vale la scoperta dell’ammanco
Pubblicato il 29 ottobre 2007
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La corte di Cassazione, con la sentenza n. 21546/2007, ha respinto il ricorso di un capo-cassiere di una banca, allontanato dal proprio posto di lavoro per operazioni sospette. Il lavoratore non ha negato i fatti contestati, sollevando però l’eccezione sulla legittimità dell’atto in quanto tardivo e sulle scarse spiegazioni fornite in merito al ritardo. ha chiarito che il provvedimento disciplinare del datore di lavoro nei confronti del dipendente decorre dal momento dell’avvenuta conoscenza della situazione contestata. É pertanto legittimo il licenziamento anche a distanza di un anno dall’accaduto, quando cioè i fatti addebitati sono emersi attraverso prove concrete.
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