Ufficializzato dalla Commissione Ue il modello standard di dichiarazione Iva

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Nell’ambito del programma Refit, lanciato nel dicembre 2012 con l’obiettivo primario delle Commissione europea di evidenziare oneri, incoerenze, lacune, misure inefficaci e promuovere azioni di semplificazione e riduzione degli oneri a carico dei contribuenti europei, ha trovato posto anche l’analisi dell’attuale dichiarazione Iva.

A tal proposito, nella seduta del 23 ottobre 2013, la Commissione Ue ha ufficializzato la proposta di elaborare una nuova dichiarazione Iva standard proprio volta a ridurre gli oneri burocratici per le aziende (la stima parla di un risparmio in termini monetari di circa 15 miliardi di euro all’anno), invogliandole così al rispetto degli obblighi fiscali nell’ottica del contenimento dell’evasione. Dalla nuova dichiarazione Iva sono attesi, inoltre, anche maggiori introiti per gli Stati europei, visto che tale imposta rappresenta circa il 21% delle loro entrate pubbliche.

Per quanto riguarda l’Italia, vi è da dire che la nuova dichiarazione Iva – attesa per il 1° gennaio 2017 – rappresenterà una vera e propria rivoluzione.

Dopo aver conformato il modello italiano agli standard europei e nel momento in cui esso sarà pienamente operativo, le differenze rispetto all’attuale versione saranno significative: basti solo pensare che il modello attuale, che in base alla disciplina nazionale annovera 586 voci, lascerà il posto ad un nuovo modello che presenterà al massimo 26 voci.

Altra novità riguarderà poi la liquidazione delle operazioni Iva. L’adempimento sarà ulteriormente semplificato: vi sarà una liquidazione periodica più ravvicinata, con cadenza mensile o trimestrale, per le microimprese. Queste scadenze andranno a sostituire completamente gli altri obblighi in vigore, come la liquidazione annuale considerata piuttosto onerosa per i contribuenti italiani (le statistiche Ue parlano di oltre 5 milioni), che sono obbligati a riepilogare in una unica volta tutte le operazioni registrate oltre che liquidare l’Imposta.

Con la nuova dichiarazione Iva standard, invece, si uniformeranno le normative di tutti i Paesi con notevoli vantaggi per i contribuenti: infatti, verrà definito un insieme di informazioni che tutte le imprese dovranno fornire a cadenze uniformi in tutto il territorio dell’Unione europea. A ciò si dovrà, poi, aggiungere anche il fatto che le nuove procedure risulteranno semplificate, i costi ridotti e gli oneri burocratici dimezzati.
Anche in
  • ItaliaOggi, p. 27 - Con la standardizzazione dichiarazioni ogni mese - Ricca
  • ItaliaOggi, p. 27 - L'Iva del futuro in cinque voci - Di Mambro
  • Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi, p. 31 - Dichiarazione Iva formato Ue - Bellinazzo

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