Trattenimento nei Cie: niente proroga senza il contraddittorio
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 09 giugno 2010
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La Prima sezione civile di Cassazione, con sentenza n. 13767 depositata lo scorso 8 giugno 2010, ha cassato un decreto con cui il Giudice di pace, su richiesta della Questura, aveva prorogato di 30 giorni la permanenza nel Cie di Roma di un cittadino del Ghana.
I giudici di legittimità hanno accolto il ricorso presentato dall'uomo ritenendo che il provvedimento impugnato, emesso dal giudice “de plano”, avesse violato il principio del contraddittorio e le garanzie della difesa. Secondo la Corte, infatti, eventuali proroghe al trattenimento di un immigrato nei Cie devono essere sempre sottoposte alla convalida di un giudice, nell'ambito di un'udienza camerale e dopo aver sentito l'extracomunitario nel rispetto del suo diritto di difesa.
I giudici di legittimità hanno accolto il ricorso presentato dall'uomo ritenendo che il provvedimento impugnato, emesso dal giudice “de plano”, avesse violato il principio del contraddittorio e le garanzie della difesa. Secondo la Corte, infatti, eventuali proroghe al trattenimento di un immigrato nei Cie devono essere sempre sottoposte alla convalida di un giudice, nell'ambito di un'udienza camerale e dopo aver sentito l'extracomunitario nel rispetto del suo diritto di difesa.
- Il Sole 24 Ore – Norme e tributi, p. 34 - Trattenimenti con controllo del giudice
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