Trattamento di fine rapporto: calcolo
Pubblicato il 06 giugno 2022
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Come noto, in base all’articolo 2120 del codice civile, il lavoratore ha il diritto di ottenere, al termine del proprio contratto di lavoro subordinato, il trattamento di fine rapporto.
Il calcolo del TFR si effettua accumulando per ogni anno di lavoro un valore corrispondente alla retribuzione annuale, o comunque non oltre il valore della retribuzione annuale diviso 13,5.
Per le porzioni di anno inferiori, l'ammontare viene ridotto proporzionalmente: se una porzione di mese raggiunge o supera i 15 giorni, si conteggia un mese intero.
Partendo dal totale lordo e applicando le tasse previste, si determina l'importo netto.
L’Agenzia delle Entrate esegue il calcolo del netto del TFR, utilizzando un sistema di tassazione speciale che differisce significativamente dalle norme usuali per il calcolo dell’IRPEF.
Per determinare l’importo netto del TFR, si deve fare riferimento alle disposizioni dell’articolo 17 del TUIR e dell’articolo 2120 del Codice Civile.
TFR netto: metodo di calcolo e regime fiscale specifico
Qualora il dipendente optasse per trattenere il proprio TFR all'interno dell'azienda, al momento della conclusione del rapporto lavorativo, gli verrà corrisposto ciò che comunemente si definisce buona uscita o liquidazione.
Questa, come precedentemente menzionato, non subirà la tassazione ordinaria secondo le aliquote IRPEF ma sarà soggetta a un regime fiscale speciale.
Per determinare l'importo netto del TFR partendo dal valore lordo, è essenziale disporre dei seguenti dati:
- numero totale di anni di servizio e relative frazioni;
- aliquote IRPEF pertinenti agli anni considerati nel calcolo.
Secondo le normative che regolano la tassazione separata del TFR, il calcolo dell'importo netto a partire dal lordo potrebbe risultare in un'imposta IRPEF inferiore rispetto a quella che sarebbe calcolata con l'aliquota ordinaria al momento del pagamento del TFR.
L'aliquota utilizzata per il calcolo del TFR netto viene aggiornata dall’Agenzia delle Entrate, basandosi sull'aliquota IRPEF media degli ultimi cinque anni di lavoro del dipendente. Se l'imposta applicata alla buona uscita dovesse superare l'ammontare già versato, sarà necessario integrare la differenza.
TFR netto: metodo di calcolo e linee guida normative
Il calcolo del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) si basa sull'articolo 2120 del Codice Civile.
Per determinare il TFR lordo, è importante considerare che l'importo messo da parte ogni anno dal lavoratore è rivalutato annualmente al 31 dicembre. La rivalutazione avviene tramite un tasso fisso dell'1,5% e il 75% dell'incremento annuale dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, come rilevato dall'ISTAT rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente.
Per quanto riguarda il calcolo del TFR netto, il datore di lavoro, agendo come sostituto d'imposta, deve seguire questi passaggi:
- calcolare la base imponibile sommando i TFR annuali rivalutati;
- stabilire il reddito di riferimento;
- calcolare l’aliquota media di tassazione;
- applicare l’imposta IRPEF.
Dopo questi calcoli iniziali, l’Agenzia delle Entrate effettua un ulteriore ricalcolo dell’imposta basandosi sull’aliquota media risultante dalle dichiarazioni fiscali degli ultimi cinque anni.
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